Un bambino su 7 nel mondo ha un basso peso alla nascita


UNICEF, OMS e The Lancet Global Health: 1 bambino su 7 nel mondo ha un basso peso alla nascita. Esaminati 148 paesi e 281 milioni di nascite

UNICEF, OMS e The Lancet Global Health: 1 bambino su 7 nel mondo ha un basso peso alla nascita. Esaminati 148 paesi e 281 milioni di nascite

Nel 2015 oltre 20 milioni di bambini avevano un peso alla nascita basso (meno di 2,5 kg), circa 1 su 7 di tutte le nascite nel mondo. Quasi tre quarti di questi bambini sono nati in Asia meridionale e in Africa subsahariana, regioni con i dati più limitati.

Tuttavia, secondo una nuova analisi realizzata dai ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine, dell’UNICEF e dell’OMS – in cui sono stati esaminati 148 paesi e 281 milioni di nascite – e pubblicata sul giornale The Lancet Global Health, il problema rimane sostanziale anche in paesi ad alto reddito in Europa, Nord America e Australia e Nuova Zelanda, dove non c’è stato praticamente alcun progresso nella riduzione dei tassi di basso peso alla nascita dal 2000.

Nel 2012, tutti i 195 stati membri dell’OMS si sono impegnati a ridurre del 30% la percentuale di basso peso alla nascita entro il 2025, rispetto ai tassi del 2012. Secondo le stime, le prime di questo genere, la percentuale di bambini con basso peso alla nascita nel mondo è diminuita leggermente dal 17,5% nel 2000 (22,9 milioni di nati vivi con un basso peso alla nascita) al 14,6% del 2015 (20,5 milioni).

Tuttavia, secondo lo studio, ai tassi di progresso attuali – con una diminuzione annuale dei tassi di basso peso alla nascita dell’1,2% fra il 2000 e il 2015 – i risultati a livello mondiale saranno di gran lunga inferiori al tasso di riduzione del 2,7% necessario per raggiungere il target dell’OMS della riduzione del 30% della prevalenza fra il 2012 e il 2025.

Oltre l’80% dei 2,5 milioni di neonati nel mondo che muoiono ogni anno hanno un peso alla nascita basso perché sono nati prematuri e/o piccoli a causa dell’età gestazionale. I bambini con basso peso alla nascita che sopravvivono hanno un rischio maggiore di soffrire di ritardo della crescita e cattiva salute fisica e dello sviluppo nella vita, fra cui condizioni croniche come diabete e malattie cardiovascolari.

In questo studio, i ricercatori hanno svolto una ricerca globale sui dati disponibili nei database nazionali dei governi e i sondaggi nazionali per stimare la percentuale e per valutare le tendenze sul basso peso alla nascita per i nati vivi in 148 paesi dal 2000 al 2015. In totale, i dati sono stati raccolti su oltre 281 milioni di nascite. Tuttavia, gli autori notano che 47 paesi (fra cui 40 paesi a basso e medio reddito che comprendono circa un quarto di tutte le nascite del mondo) hanno insufficienti dati disponibili.

Asia meridionale e Africa Subsahariana – Le regioni che compiono i progressi maggiori sono quelle con il numero più alto di bambini con peso basso alla nascita, Asia meridionale e Africa Subsahariana, con un declino annuale della percentuale di peso basso alla nascita dell’1,4% e dell’1,1% rispettivamente, fra il 2000 e il 2015.

Ciononostante, il numero complessivo di nati vivi con peso basso è attualmente aumentato nell’Africa Subsahariana, da 4,4 milioni a 5 milioni di bambini, ampiamente dovuto a trend demografici (come fertilità e migrazione). In modo simile, l’Asia Meridionale ha ancora circa la metà dei nati vivi con peso basso del mondo, con circa 9,8 milioni stimati nel 2015.

Paesi ad alto reddito – Si stima che nel 2015 uno dei tassi minori di basso peso alla nascita era quello della Svezia (2,4%), rispetto al circa 7% in alcuni paesi ad alto reddito come Stati Uniti (8%), Gran Bretagna (7%), Australia (6,5%) e Nuova Zelanda (5,7%). In Italia era al 7% (34.500 bambini su 495.200 nati). I paesi ad alto reddito come Nord America, Europa e Australia e Nuova Zelanda sono alcuni dei paesi con i progressi più lenti, con una riduzione media della percentuale dello 0,01% all’anno e tassi di peso basso alla nascita consistenti, del 7% all’anno fra il 2000 e il 2015.

All’interno di queste regioni, Repubblica Ceca (aumento annuo del 2%), Irlanda (1,3%), Portogallo (1,2%) e Spagna (1,1%) stanno compiendo i progressi più lenti, con una tendenza in aumento della percentuale di basso peso alla nascita dal 2000. In generale, il Regno Unito ha visto una percentuale in diminuzione dal 2000 (diminuzione annuale dello 0,3%). In Italia la diminuzione è stata di solo uno 0,1% in 15 anni (dal 7,1% del 2000 al 7% del 2015).

Questi risultati evidenziano la necessità urgente di maggiori investimenti e azione per accelerare i progressi, attraverso la conoscenza e affrontando i fattori chiave del basso peso alla nascita nel corso della vita – inclusa un’età troppo avanzata della madre, gravidanze multiple, complicazioni ostetriche, condizioni croniche durante la maternità (es.: disordini ipertensivi durante la gravidanza), infezioni (come malaria), stati nutrizionali ed esposizione a fattori ambientali come inquinamento dell’aria domestica e uso di tabacco e droghe. Nei paesi a basso reddito, la scarsa crescita dell’utero è la causa principale del basso peso alla nascita. Nelle regioni più sviluppate, il basso peso alla nascita è spesso associato alla prematurità (bambini nati prima di 37 settimane di gestazione).

“Nonostante gli impegni chiari, le nostre stime indicano che i governi nazionali stanno facendo troppo poco per ridurre il basso peso alla nascita. Abbiamo visto pochissimi cambiamenti in 15 anni, anche in ambienti ad alto reddito, dove il basso peso alla nascita è spesso dovuto a nascita prematura come risultato dell’età alta delle madri, il consumo di sigarette, parti cesarei clinicamente non necessari, e trattamenti per la fertilità che aumentano il rischio di nascite multiple. Queste sono le motivazioni alla base che i governi nei paesi ad alto reddito dovrebbero affrontare”, ha dichiarato l’autrice principale della ricerca, la dott.ssa Hannah Blencowe, della London School of Hygiene & Tropical Medicine. “Per raggiungere il target globale della nutrizione della riduzione del 30% del basso peso alla nascita entro il 2025 si dovrà più che raddoppiare il ritmo dei progressi”.

Gli autori dello studio chiedono un’azione internazionale per assicurare che tutti i bambini siano pesati alla nascita, migliorare le cure mediche e promuovere azioni per la salute pubblica sulle cause di basso peso alla nascita per ridurre i casi di morte e disabilità.

“Ogni neonato deve essere pesato, ma nel mondo per circa 1/3 di tutti i neonati non viene registrato il peso alla nascita”, ha dichiarato la coautrice Julia Krasevec, specialista per le statistiche e il monitoraggio dell’UNICEF. “Non possiamo aiutare i bambini nati con un peso basso senza migliorare la copertura e l’accuratezza dei dati che raccogliamo. Con sistemi migliori per il rilevamento del peso e un sistema di dati più strutturato, possiamo registrare il vero peso alla nascita di ogni bambino, anche di quelli nati a casa, e fornire assistenza di qualità migliore a questi neonati e le loro madri”.

“Il peso basso alla nascita è un’entità clinica causata da crescita intrauterina limitata e nascita prematura”, ha dichiarato la dott.ssa Mercedes de Onis dell’OMS, Svizzera. “Questo è il motivo per cui per ridurre il basso peso alla nascita è necessario capire le cause profonde in un dato paese. Per esempio, l’Asia meridionale ha un’ampia percentuale di bambini nati con peso basso che sono nati a termine, ma con una crescita intrauterina limitata, associata a denutrizione materna fra cui la malnutrizione cronica. Invece la nascita pretermine è la causa maggiore del basso peso alla nascita in contesti con molte gravidanze adolescenziali, alta percentuale di infezioni o dove la gravidanza è associata ad alti livelli di trattamenti per la fertilità e parti cesarei (come negli USA e in Brasile). Comprendere e affrontare queste cause nei paesi più colpiti dovrebbe essere una priorità”.