NCC, Federnoleggio chiede proroga stop sanzioni


NCC, Federnoleggio scrive al Governo: “Prorogare lo stop alle sanzioni e riaprire il confronto sulla legge quadro del settore”

NCC, Federnoleggio scrive al Governo: "Prorogare lo stop alle sanzioni e riaprire il confronto sulla legge quadro del settore"

“Chiediamo una proroga del periodo di transizione, concesso fino al 15 maggio, dell’esenzione delle sanzioni introdotte dall’articolo 10-bis della Legge 12/2019 e la riapertura di un confronto concreto di rivalutazione complessiva della legge quadro del settore che è stata completamente stravolta. Diversamente, si rischia di portare alla chiusura moltissime imprese NCC che operano da decenni sul mercato, garantendo occupazione a decine di migliaia di persone”.

E’ quanto si legge in una lettera aperta al Governo di Luigi Pacilli, presidente Federnoleggio Confesercenti.

“Senza rinvio ci troveremo di fronte ad una tragedia annunciata – afferma Pacilli – dovuta all’assurda imposizione dell’obbligo di rientro in rimessa al termine di ogni servizio di trasporto all’interno di una sola provincia. Obbligo di cui si pretende l’attuazione senza neppure prevedere un’armonizzazione territoriale delle autorizzazioni che garantisca una continuità imprenditoriale per le moltissime aziende che operano laddove maggiore è la richiesta da parte della clientela”.

“La Conferenza unificata non ha raggiunto alcuna intesa in merito – conclude il presidente di Federnoleggio – ma molte Regioni hanno stigmatizzato l’ingerenza governativa sulla titolarità regionale della gestione territoriale dell’attività dei servizi di trasporto pubblico non di linea (TPNDL) e la Regione Calabria ha presentato ricorso alla Consulta per le troppe criticità di questa legge. Criticità confliggenti anche con il diritto europeo: in seguito alla denuncia inviata da Federnoleggio e ANITraV per una richiesta di procedura di infrazione contro le nuove norme italiane sul servizio di NCC, la stessa Commissione Europea ha aperto un procedimento EU-Pilot (EUP-2019-9411) nei confronti dell’Italia per presunta violazione del Diritto Comunitario. Una legge che va abolita”.