Firenze: tornano a zampillare le fontane del Poggi


Tornano a zampillare le fontane delle Rampe del Poggi: prime prove del nuovo impianto idrico alimentato con acqua di pozzo

Tornano a zampillare le fontane delle Rampe del Poggi: prime prove del nuovo impianto idrico alimentato con acqua di pozzo

Ecce aqua, ecco l’acqua! Dopo un secolo tornano a zampillare le fontane del Sistema delle Rampe del Poggi, uno spicchio di collina sul Viale dei Colli di circa 6.700 metri quadrati, realizzato da Giuseppe Poggi tra il 1872 (l’anno successivo al trasferimento della Capitale da Firenze a Roma) e il 1876. Da stamani sono in corso le prove del funzionamento del nuovo impianto idrico sostenibile sia dal punto di via ambientale che dei costi di gestione e che si fonda sul ricircolo alimentato con acqua di pozzo, senza attingere dalla rete idrica cittadina.

E’ questa la parte più spettacolare del grande intervento di restauro su tutto il complesso di grotte, vasche e fontane che si sviluppa su un dislivello di 54 metri, cominciato lo scorso luglio e  interamente sostenuto per una spesa di 2,5 milioni di euro da Fondazione CR Firenze nell’ambito della normativa ‘Art Bonus’. Lo ha curato il Comune di Firenze (Direzione Servizi Tecnici – Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio, Direzione Ambiente – Servizio Parchi, Giardini ed Aree Verdi, Direzione Nuove Infrastrutture e Mobilità – Servizio Viabilità, SILFI Spa) con la supervisione dei tecnici dello Studio Hydea incaricato dalla Fondazione. Tutta l’operazione è stata eseguita dall’Impresa Bartoli che ha vasta esperienza in questo campo e l’attività di tutela è stata svolta dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e per le provincie di Pistoia e Prato.

Il nuovo impianto idrico è stato reso necessario in quanto non è possibile ripristinare la situazione originaria a causa di interferenze e interruzioni del complesso sistema di adduzione dell’acqua dalle sorgenti di Gamberaia e Alinari, peraltro già insufficienti all’epoca;  per poter riprodurre le medesime suggestioni volute dall’architetto Giuseppe Poggi sono stati dunque realizzati due pozzi artesiani in piazza Poggi, collegati a un sistema di accumulo e pompaggio in sotterraneo che sfrutta il più possibile i percorsi esistenti e riversa l’acqua nella grande vasca. Il percorso dell’acqua è quello originario, che prevede la caduta dal livello più alto al livello più basso delle Rampe, fino a raggiungere le due vasche poste di lato alla Porta San Niccolò, compresi gli zampilli delle due vasche al primo e al secondo livello, per un totale di circa 259 mila litri di acqua. Tutto l’impianto è dotato di un sistema digitale di monitoraggio, controllo e gestione, appositamente progettato con un software che facilita il funzionamento a seconda della variabilità delle risorse idriche, delle diverse esigenze orarie per la gestione dell’impianto e di ogni altra variabile che si presentasse. Il costo di gestione dell’impianto sarà determinato solamente dall’utilizzo dell’energia elettrica.

Per salutare questo importante intervento Fondazione e Comune di Firenze hanno co-promosso una giornata di eventi gratuiti per tutti (sabato 18 maggio) che si svolge intorno al complesso restaurato, divisa in due parti: dalle 16 alle 19.30 si svolgono iniziative rivolte a bambini, famiglie e a tutti i cittadini; alle 21.30 viene rappresentato lo spettacolo ‘La fontana ritrovata’, un festival di immagini, suoni e colori con la direzione artistica di Roberto Malfatto, il regista degli spettacoli, tra gli altri, di Madonna, degli U2, di Jovanotti e della cerimonia di apertura di Matera capitale mondiale della cultura 2019.