L’UE vara il nuovo programma spaziale


Approvata oggi dal Parlamento europeo la relazione sul programma spaziale dell’UE: da Galileo a Copernicus, 16 miliardi a bilancio fino al 2027

Approvata oggi dal Parlamento europeo la relazione sul programma spaziale dell'UE: da Galileo a Copernicus, 16 miliardi a bilancio fino al 2027

La relazione preparata da Massimiliano Salini, eurodeputato italiano membro del Partito popolare europeo, che fissa i punti per il programma spaziale dell’UE e per l’Agenzia dell’Unione europea per il programma spaziale, è stata approvata il 17 aprile 2019 dal Parlamento europeo. Adesso occorre solo l’approvazione da parte del Consiglio.

I €16 miliardi proposti per il bilancio 2021-2027 riguardano programmi come GalileoCopernicus la Sorveglianza dell’ambiente spaziale. Nonostante la strategia spaziale europea includa le attività sopra riportate, le conseguenze che queste hanno per la vita dei cittadini e delle imprese sono molto più pratiche e concrete.

“Un settore dei trasporti moderno, più sicuro, competitivo, efficiente e sostenibile è profondamente legato al settore spaziale. I sistemi di navigazione e l’osservazione terrestre stanno migliorando le prestazioni dei servizi di trasporto, il che porterà maggiori vantaggi a livello sia europeo che globale”, ha spiegato Salini. “Una gestione del traffico più efficiente ridurrà le emissioni e affronterà il problema del cambiamento climatico, un aumento nell’uso dei droni migliorerà i servizi postali e di consegna, un migliore tracciamento dei voli ridurrà la cancellazione dei voli e i reclami”.

La tecnologia spaziale non solo è indispensabile per numerosi servizi europei, ma gioca anche un ruolo da protagonista nell’affrontare concretamente nuove sfide, come il cambiamento climatico, il controllo dei confini e la sicurezza dei cittadini europei. Inoltre, nessuno degli stati membri preso singolarmente ha la capacità di raggiungere le stelle da solo.

“Il nuovo programma spaziale è una scommessa per l’Europa e punta a rafforzare la sua leadership globale nel campo dell’osservazione terrestre, della navigazione e delle tecnologie di ricerca. L’Europa è al momento la seconda potenza spaziale al mondo, ma, nonostante ciò, dobbiamo promuovere una sempre maggiore collaborazione se vogliamo mantenere la nostra posizione di leadership. Un aspetto che assume una maggiore importanza se viene inserito in un contesto dove le potenze spaziali tradizionali sono molto attive e, al contempo, nuovi attori raccolgono con entusiasmo la sfida di competere con l’Europa per il settore spaziale”, ha aggiunto Salini.