Schengen: PE vuole limitare durata controlli alle frontiere interne


Il Parlamento europeo chiede limiti temporali e condizioni più stringenti per i controlli alle frontiere interne dello spazio Schengen

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Il Codice Frontiere Schengen, attualmente in fase di revisione, consente agli Stati membri di effettuare, in caso di grave minaccia per l’ordine pubblico o per la sicurezza interna, controlli temporanei alle frontiere interne dello spazio Schengen.

Il Parlamento e il Consiglio hanno avviato la discussione sulla revisione delle norme all’inizio di quest’anno, ma hanno deciso di sospendere i negoziati dopo che è risultato evidente che un compromesso non era raggiungibile.

Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia hanno attualmente controlli alle frontiere interne a causa delle circostanze eccezionali legate alla crisi migratoria iniziata nel 2015. Inoltre, la Francia dispone di controlli alle frontiere a causa di una persistente minaccia terroristica.

Con la votazione di ieri, il Parlamento europeo ha confermato la sua posizione in merito alla revisione delle norme attuali, che consiste nel ridurre il periodo iniziale dei controlli alle frontiere da sei mesi (come avviene attualmente) a due mesi e nel limitare l’eventuale proroga a un periodo massimo di un anno, anziché a due anni.

Nuove garanzie per le proroghe

In caso di estensione dei controlli temporanei alle frontiere oltre i primi due mesi, i deputati vogliono che i paesi Schengen forniscano una valutazione dettagliata dei rischi. Oltre a ciò, ogni ulteriore estensione dei controlli alle frontiere oltre i sei mesi dovrà essere valutata dalla Commissione, per verificare che la richiesta sia conforme ai requisiti giuridici, ed essere autorizzata dal Consiglio UE. Infine, il Parlamento dovrebbe essere maggiormente coinvolto nel processo.

La relatrice Tanja Fajon (S&D, SI) ha dichiarato: “Schengen non è negoziabile. Il testo odierno mira a ripristinarlo completamente. Purtroppo il Consiglio non ha mostrato alcuna volontà di negoziare un compromesso perché lo status quo è adatto ad alcuni grandi Stati membri come la Francia e la Germania. I controlli illegali e illegittimi alle frontiere interne di Schengen sono in atto da oltre tre anni e mezzo. È tempo che finiscano, o è tempo che la Commissione agisca contro di loro in tribunale”.

Il testo è stato approvato con 339 voti favorevoli, 205 contrari e 62 astensioni.

Con la votazione di giovedì si conclude la prima lettura del Parlamento. Spetterà al Parlamento della prossima legislatura decidere le azioni da intraprendere.