Autostrade: Aiscat contesta Art su pedaggi


Aiscat contesta l’Autorità di regolazione dei trasporti in merito al sistema tariffario. Unione Nazionale Consumatori: sbaglia la mira, Art fa il suo mestiere

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L’Aiscat, l’associazione delle concessionarie autostradali ha contestato  il contenuto della delibera dell’Autorità di regolazione dei trasporti sul sistema tariffario, ritenendola una revisione unilaterale del sistema tariffario per le concessioni in essere, in palese violazione delle norme nazionali ed europee in tema di contratti, certezza del diritto e legittimo affidamento.

“Francamente non si capisce perché Aiscat se la prenda con l’Autorità dei trasporti, che non fa altro che applicare la legge e fare il suo mestiere” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Aiscat, insomma, sbaglia la mira! Se ritiene che non possa essere rivisto il sistema tariffario fino a che la concessione non scade, se la prenda con Governo e Parlamento, impugnando alla Consulta il decreto Genova che consente all’Authority di farlo” conclude Dona.

Il decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2018, n. 130, infatti, prevede che l’Autorità, con riferimento al settore autostradale, provveda a stabilire sistemi tariffari dei pedaggi basati sul metodo del price cap non solo per le nuove concessioni.

Codacons: problema non sono pedaggi ma l’uso che ne viene fatto

Quello dei pedaggi e del meccanismo per determinare il sistema tariffario è un falso problema, perché la questione davvero importante, e che dovrebbe essere oggetto di verifica, è l’utilizzo che viene fatto degli introiti garantiti dalle tariffe autostradali. Lo afferma il Codacons, commentando le contestazioni dell’Aiscat nei confronti dell’Autorità di regolazione dei trasporti in merito al sistema tariffario.

“Il vero problema, più che l’entità dei pedaggi, è capire come vengono usati dai gestori i soldi pagati dai cittadini per l’utilizzo delle autostrade – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Gli investimenti messi a bilancio dalle società andrebbero verificati e, soprattutto, incrementati, per accertare cosa sia stato fatto di concreto sulle strade e favorire i cittadini e la loro sicurezza”

“E proprio sul fronte della sicurezza stradale riteniamo non sia stato fatto abbastanza dai gestori autostradali, e che andrebbe estesa su tutta la rete la presenza dei Tutor e di sistemi analoghi di rilevamento della velocità. Non risultano adottate, poi, misure contro i banchi di nebbia “killer”, che ancora oggi provocano morti e feriti sulle autostrade italiane nonostante esistano strumenti per garantire visibilità e aumentare la sicurezza, né incrementati i controlli sulla rete contro i comportamenti pericolosi alla guida, a partire dall’uso dei cellulari” conclude Rienzi.