CGIA e ASMEL insieme per combattere la cattiva burocrazia


Siglato l’accordo tra CGIA di Mestre ed ASMEL per azioni comuni rivolte al rinnovamento della Pubblica Amministrazione e alle inefficienze burocratiche

Siglato l’accordo tra CGIA di Mestre ed ASMEL per azioni comuni rivolte al rinnovamento della Pubblica Amministrazione e alle inefficienze burocratiche

Siglato l’accordo tra CGIA di Mestre ed ASMEL, l’Associazione per la modernizzazione e la sussidiarietà degli Enti Locali, per azioni comuni rivolte al rinnovamento della Pubblica Amministrazione allo scopo di stimolare il dibattito pubblico in direzione delle azioni di semplificazione richieste dal tessuto istituzionale e produttivo locale.

La CGIA di Mestre, che rappresenta artigiani e piccole medie imprese, ha un’esperienza ventennale di denunce sulle inefficienze della burocrazia ed ha trovato sponda in Asmel, che raggruppa 2.700 Comuni in tutt’Italia e da sempre denuncia il bigottismo normativo, cioè l’eccesso di norme e adempimenti formali che impongono agli Enti più di adempiere che di erogare servizi ai cittadini.

Si tratta di strutture associative entrambe legate al territorio e che maggiormente percepiscono la distanza tra Paese reale e Paese legale.

«Ai piccoli e medi Comuni – sostiene Francesco Pinto, Segretario generale ASMEL – viene sempre più richiesta l’erogazione di servizi ai cittadini possibilmente in modo efficace ed efficiente. Sono i mille “lacci e lacciuoli” predisposti da apparati centrali autoreferenti e lontani del territorio, il principale ostacolo contro cui si trovano gli amministratori locali. Il venir meno di troppe norme eccessivamente complesse può liberare energie e risorse nel paese, anche a costo zero. Si tratta non solo di svincolare le imprese e i cittadini dai lacci della burocrazia, ma anche di agevolare e semplificare dal punto di vista normativo il lavoro degli Enti locali e dei Comuni».

«Siamo ben lieti di questo rapporto di collaborazione – dichiara il Presidente della CGIA di Mestre Roberto Bottan – perché le piccole realtà artigiane ed imprenditoriali trovano per la prima volta ascolto in una realtà come quella dei Comuni, che rappresenta la parte della Pubblica amministrazione più vicina ai cittadini».