Giovani e attività fisica: il ruolo chiave del pediatra


Nelle nuove Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età riconosciuto il ruolo fondamentale del pediatra di famiglia

Nelle nuove Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età riconosciuto il ruolo fondamentale del pediatra di famiglia

Valutare le condizioni di salute psicofisica, effettuare un costante monitoraggio e sensibilizzare le famiglie. Sono questi i tre principali compiti che il pediatra di famiglia deve svolgere quando assiste un bambino o adolescente che pratica regolarmente esercizio fisico.

E’ quanto sostengono le nuove Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione, recentemente pubblicate dal Ministero della Salute. Il documento è stato redatto da un Tavolo di lavoro istituito presso la Direzione generale della Prevenzione sanitaria e approvate in Conferenza Stato-Regioni. Alla stesura delle Linee di Indirizzo ha contribuito attivamente la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). “E’ un documento importante nel quale viene ribadito il ruolo fondamentale del pediatra di libera scelta – afferma il dott. Paolo Biasci, Presidente nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) -. Il nostro Paese ha un grande bisogno di promuovere correttamente l’attività fisica tra i giovanissimi. Il 18% dei bambini infatti pratica sport per non più di un’ora a settimana. Dobbiamo essere in prima linea per contrastare la sedentarietà, un grave e sottovalutato problema di salute”.

“Ci è stato riconosciuto il compito di assistere i giovanissimi che praticano sport attraverso controlli periodici – aggiunge il dott. Domenico Meleleo, che ha partecipato per FIMP alla stesura del documento -. Dobbiamo inoltre valutare le condizioni di salute psicofisica del bambino e dell’adolescente prima di cominciare una pratica dell’esercizio fisico. Il monitoraggio del pediatra deve poi proseguire col passare del tempo per valutare gli effetti di queste attività sulla salute. Infine possiamo sensibilizzare, motivare e sostenere la famiglia sui vantaggi dell’esercizio fisico regolare sotto forma di attività ludiche o sport, anche informando su quali possono essere le opportunità di praticarlo e indicando professionisti e strutture qualificate”.

Le nuove Linee di Indirizzo sottolineano la rilevanza dell’attività fisica per la popolazione generale e la necessità che tutti pratichino attività fisica, soprattutto integrata nella vita quotidiana.

“Il documento, coerentemente con gli obiettivi del Piano d’azione globale sull’attività fisica per gli anni 2018-2030 di recente approvato dall’OMS ribadisce anche per l’Italia, la validità dell’approccio strategico – conclude il dott. Mattia Doria, Segretario Nazionale alle attività Scientifiche -. Questo deve tenere in considerazione tutti i fattori che influenzano lo stile di vita e mira a realizzare azioni efficaci di promozione della salute in un’ottica intersettoriale e di approccio integrato. Il documento definisce quindi in dettaglio il ruolo e le diverse responsabilità dei vari settori coinvolti con particolare riferimento alla sanità pubblica e al servizio sanitario in generale”.