Mifid II: Consob richiama le banche a rispetto disciplina


Nuova disciplina Mifid II: richiamo di attenzione della Consob sulle informazioni relative ai costi nella prestazione di servizi di investimento

Nuova disciplina Mifid II: richiamo di attenzione della Consob sulle informazioni relative ai costi nella prestazione di servizi di investimento

La Consob richiama l’attenzione degli intermediari sul rispetto della nuova disciplina MiFID II sulla trasparenza dei costi. Mifid2 richiede un grado di trasparenza (disclosure) sia ex ante sia  ex post più alto rispetto a quello previsto dalla normativa previgente (Mifid1). L’obiettivo è di assicurare che gli investitori siano consapevoli di tutti i costi e degli oneri per la valutazione degli investimenti, anche in un’ottica di confronto fra servizi e strumenti finanziari.

Le disposizioni in materia si applicano in modo incondizionato, chiaro ed esplicito, sin dall’entrata in vigore della Mifid2. La Consob vigila sulla corretta applicazione della disciplina. Gli intermediari, nell’ambito delle comunicazioni periodiche, devono informare la Consob sulle modalità adottate per conformarsi alla normativa e sugli esiti dei controlli svolti dalla funzione di compliance.

Per maggiori dettagli ecco il richiamo di attenzione.

UNC: basta chiacchiere, rispettare le regole

La Consob ha richiamato oggi l’attenzione di banche e società del risparmio gestito al rispetto della nuova disciplina Mifid II sulla trasparenza dei costi nei servizi di investimento.

“Basta chiacchiere! Siamo stufi degli appelli e della moral suasion. E’ ora di passare ai fatti. Le chiacchiere ormai stanno a zero!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Ogni dichiarazione di principio, per quanto condivisibile, risulta poco credibile da parte di una autorità che fino ad oggi è sistematicamente intervenuta in modo tardivo ed inefficace nella tutela del consumatore” conclude Dona.

Codacons: il richiamo non basta

Il richiamo della Consob alle banche sul rispetto della nuova disciplina Mifid II sulla trasparenza dei costi non basta, e serve fare di più per garantire i diritti degli utenti. Lo afferma il Codacons, che chiede sanzioni severe contro gli istituti di credito che non si attengono alle nuove disposizioni.

“Sono numerosi i casi in cui le banche non danno informazioni corrette ai propri clienti, modificandone i comportamenti economici specie per quanto riguarda gli investimenti – spiega il presidente Carlo Rienzi –. I richiami della Consob non bastano, perché serve eseguire controlli nelle filiali e applicare sanzioni pesanti nei confronti degli istituti che violano le disposizioni e non garantiscono il diritto alla trasparenza degli utenti”.

E proprio per operare in favore dei clienti delle banche e della correttezza il Codacons – attraverso il suo presidente, Avv. Giuseppe Ursini – è entrato ufficialmente a far parte del Comitato degli operatori di mercato e dei consumatori, organo consultivo istituito dalla Consob come sede di confronto permanente con gli attori del mercato finanziario e il mondo accademico. In tale sede l’associazione dei consumatori vigilerà per il pieno rispetto delle disposizioni vigenti.

L’apprezzamento dell’Associazione Bancaria Italiana

Il Direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, esprime apprezzamento per il richiamo della Consob in tema di rispetto della nuova disciplina Mifid II sulla trasparenza dei costi.

“Tale richiamo – sottolinea Sabatini – è in linea con quanto comunicato dalla stessa Associazione bancaria con apposita circolare, lo scorso 15 febbraio. Le banche dal 3 gennaio 2018 stanno fornendo l’informativa sui costi e oneri prima dell’effettuazione delle singole operazioni della clientela. Ora – conclude il Direttore generale dell’Abi – si apprestano a produrre, in coerenza con la tempistica prevista dall’Autorità europea che vigila sui mercati finanziari, la rendicontazione periodica riferita a costi e oneri complessivamente sostenuti dai clienti nel corso del 2018”.