Traffico di rifiuti dalla Campania alla Lombardia, 6 aziende nei guai


Operazione “Venenum” della Polizia di Stato contro il traffico illecito di rifiuti: 8 persone in carcere, li abbandonavano dentro a capannoni intestati a prestanome

Operazione "Venenum" della Polizia di Stato contro il traffico illecito di rifiuti: 8 persone in carcere, li abbandonavano dentro a capannoni intestati a prestanome

Sono 15 le persone coinvolte nell’indagine “Venenum” della questura di Milano. A conclusione dell’operazione 8 persone sono finite in carcere, per 4 sono stati disposti gli arresti domiciliari e per gli altri 3 il divieto di dimora. Tutti sono ritenuti responsabili di reati ambientali avendo gestito abusivamente 37 mila metri cubi di rifiuti.

Invece di far confluire i rifiuti nelle discariche autorizzate o nei termovalorizzatori, gli intestatari di almeno sei aziende li abbandonavano all’interno di capannoni posti su terreni intestati o affittati anche con il coinvolgimento di prestanome. Tale sistema ha permesso ai criminali di avere un guadagno stimato intorno al milione di euro.

L’indagine è iniziata a seguito di un incendio divampato nell’ottobre scorso all’interno di un’azienda del milanese che si occupa di stoccaggio e, da lì, i poliziotti della Squadra mobile hanno ricostruito l’intera filiera che coinvolgeva società di raccolta, autisti compiacenti e affittuari di terreni e capannoni.

Gli investigatori sono stati anche in grado di classificare i rifiuti smaltiti illegalmente accertando che si tratta di quelli domestici (incluse le piazzole ecologiche) e di quelli provenienti dalle attività produttive artigianali.

La spazzatura, prima di essere abbandonata nei capannoni e sui terreni, veniva portata nei centri di trattamento: qui, attraverso la pressatura a cubi, i rifiuti venivano compattati meccanicamente e tenuti insieme mediante filo di ferro.

Le zone interessate dallo stoccaggio abusivo sono state individuate in provincia di Venezia, Lodi e Verona. La Polizia ha anche accertato che i rifiuti provenivano per buona parte dalle province di Salerno e Napoli.

Oltre ai soldi confluiti sui conti correnti la Polizia ha sequestrato il capitale sociale delle sei aziende coinvolte e 13 mezzi pesanti utilizzati per la commissione dei reati.