Milano: eccezionale prestito alla mostra “Antonello da Messina”


A Palazzo Reale accanto alle opere autografe di Antonello da Messina in mostra taccuini e fogli sciolti tratti dal Fondo Cavalcaselle

A Palazzo Reale accanto alle opere autografe di Antonello da Messina in mostra taccuini e fogli sciolti tratti dal Fondo Cavalcaselle

Accanto alle opere autografe di Antonello da Messina, in mostra sono esposti sette taccuini e diversi fogli sciolti con annotazioni e disegni di Giovan Battista Cavalcaselle per proporre una lettura delle opere dell’artista siciliano andando ad analizzarle nel dettaglio, così da svelare la particolare tecnica di Antonello, completamente differente da quella elaborata dagli artisti fiamminghi e con differenze sostanziali rispetto a quanto si andava elaborando in Veneto.

La collaborazione tra la Biblioteca Nazionale Marciana e l’ente organizzatore della Mostra Antonello da Messina, che sarà inaugurata al Palazzo Reale di Milano il 20 febbraio, ha permesso di valorizzare il Fondo di Giovan Battista Cavalcaselle legato alla Biblioteca nel 1904, con interventi riguardanti il condizionamento delle carte e la loro consultazione.

In particolare, si è provveduto al restauro dei sette taccuini concessi in prestito per la mostra, e all’adattamento per la messa a disposizione in linea della base dati, già consultabile in sede, contenente l’intera digitalizzazione del fondo (80.000 immagini) e l’indicizzazione dello stesso (identificazioni dei fogli, mappatura dei luoghi, trascrizione delle intitolazioni e delle partizioni cavalcaselliane, con dati relativi alle datazioni e agli aspetti materiali). Appena ultimati i lavori, i documenti saranno visibili in un indirizzo dedicato all’interno del sito della Biblioteca.

Si ringraziano gli organizzatori della mostra per questo importante contributo alla conoscenza e fruizione, anche da remoto, del prezioso fondo.

Il lascito

Nel 1904 la vedova di Cavalcaselle lasciò alla Biblioteca tutti gli importantissimi fasci di carte, contenenti gli appunti stratificati nel tempo che lo storico dell’arte produceva nei suoi viaggi e costituivano la base per l’elaborazione dei suoi scritti. Gli appunti contengono in gran parte schizzi e riproduzioni di opere d’arte accompagnati da commenti. Insieme, fu donata anche la sua biblioteca a stampa, contenente le opere dello storico e altre monografie o estratti, importanti soprattutto quando contengono le sue postille.

Giovan Battista Cavalcaselle

Nato a Legnago (Verona) il 22 gennaio 1819, Giovan Battista Cavalcaselle ebbe studi irregolari, e frequentò anche l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Cominciò presto a visitare musei, chiese, collezioni, a raggiungere ogni luogo dove potesse esaminare le opere d’arte pittorica, prima nel Veneto e nell’Italia settentrionale, dal 1846 a Monaco, e quindi in Germania, a Dresda, Lipsia e Berlino. La passione patriottica lo fece rientrare in Italia nel 1848. Dovette poi fuggire, e dal 1850 risiedette a Londra e da lì negli anni successivi intraprese viaggi lungo l’Europa, dalla Spagna alle Russie. Considerato ormai un esperto conoscitore d’arte, fu in contatto con i maggiori conservatori delle Gallerie europee e si dedicò con continuità e passione al rilevamento delle opere d’arte. La sua opera si concretizzò in scritti sistematici di storia dell’arte, specie dopo l’incontro con il giornalista e storico inglese Joseph Archer Crowe (n. 1825), che provvide alla stesura in inglese. Uscì dapprima la Storia della Pittura fiamminga, e poi la monumentale Storia della pittura in Italia cui si affianca la sezione della Storia della pittura in Italia settentrionale, diventata vasta e quindi edita a sé. Dopo l’Unità d’Italia, Cavalcaselle rientrò in patria e operò per la conservazione delle opere d’arte, sino ad ottenere nel 1867 la nomina di ispettore a Firenze, e in seguito a Roma, e continuò a viaggiare. Si poté occupare ufficialmente di importanti restauri. Morì il 31 ottobre 1897.