Processo secondary ticketing: assolti tutti gli imputati


Assolti perché il fatto non sussiste tutti gli imputati che erano stati coinvolti nel processo sul secondary ticketing. Le associazioni dei consumatori: problema irrisolto

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Sono stati assolti perché il fatto non sussiste tutti gli imputati che erano stati coinvolti nel processo sulle irregolarità nella vendita on line di biglietti di concerti.

“E’ stata la nostra associazione a sollevare per prima il problema del secondary ticketing, non sul piano penale, ma presentando un esposto all’Antitrust per pratica commerciale scorretta. Non vogliamo, quindi, entrare nel merito di questa sentenza” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Il punto, però, è che ad oggi, nonostante le sanzioni dell’Antitrust, i processi e l’intervento del legislatore, il problema, per quanto si sia attenuato, è ben lungi dall’essere stato risolto” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Chi va allo stadio o ad un concerto ha diritto di pagare il prezzo previsto senza dover subire gli abusi dei bagarini. E’ inaccettabile che un tifoso o un fan siano costretti a pagare prezzi assurdi e spropositati per veder giocare la squadra del cuore o sentir cantare il proprio beniamino” conclude Dona.

Una sconfitta per migliaia di utenti italiani costretti ad acquistare biglietti per concerti ed eventi vari a prezzi astronomici. Così il Codacons giudica la decisione del Gup Maria Vicidomini che ha assolto tutti gli imputati nel processo per il secondary ticketing.

“Il procedimento penale nasceva proprio da un esposto presentato dal Codacons, che evidenziava come i prezzi dei biglietti aumentassero in modo artificioso nel passaggio dai canali di vendita ufficiali a quelli secondari – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Una prassi aggravata dal fatto che sul mercato i biglietti dei grandi eventi terminavano dopo pochi minuti dall’apertura delle vendite, per poi apparire subito dopo sui siti di secondary ticketing a prezzi maggiorati”.

“Attendiamo ora di leggere le motivazioni del Tribunale prima di adottare qualsiasi altra iniziativa a tutela degli utenti che, in questo caso, escono sconfitti dalla decisione del Gup” conclude Rienzi.