Il satellite 1KUNS fa il tagliando


Poco più di un anno iniziava l’avventura del satellite kenyano 1KUNS per l’osservazione della Terra sviluppato in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Università di Roma La Sapienza

Poco più di un anno iniziava l'avventura del satellite kenyano 1KUNS per l'osservazione della Terra sviluppato in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana e l'Università di Roma La Sapienza

A poco più di un anno dalla consegna alla JAXA del cubesat 1KUNS – First Kenyan University Nanosatellite –  per il suo lancio verso la ISS e successivo rilascio in orbita dal modulo Kibo, avvenuto poi l’11 maggio, il piccolo satellite sviluppato dal Kenya nell’ambito del programma IKUNS di ASI, con il contributo di Sapienza Università di Roma, continua ad inviare interessanti immagini della superficie terrestre sottostante.

IKUNS – Italian Kenyan University NanoSatellite è infatti un programma dell’Agenzia Spaziale Italiana nato nell’ambito della storica cooperazione con il paese africano nel quale è sito il Broglio Space Centre, cooperazione che per la prima volta è stata spostata su un elemento di volo del sistema spaziale e che ha portato il Kenya ad avere il primo oggetto orbitante nazionale dalla metà dello scorso anno.

Grande è stata la soddisfazione in entrambi i paesi, che rafforzano così il legame sancito e confermato anche nei termini dell’ultimo Accordo Intergovernativo e ribadito da ulteriori iniziative che vedono al centro il BSC di Malindi come centro di alta formazione regionale.

All’interno della solida collaborazione ASI – Sapienza Università di Roma, il supporto dei dipartimenti DIMA e DIAEE di Sapienza prosegue oggi anche nella fase operativa della missione: una delle antenne per il controllo da Terra del cubesat è infatti stata posta nelle strutture dell’Università di Roma e fin dal giorno del lancio consente agli studenti e dottorandi di comunicare con il satellite e di scaricare le immagini acquisite.

Dopo più di otto mesi di funzionamento in orbita, 1KUNS continua ad operare in condizioni nominali, mostrando un ottimo stato di salute dei sottosistemi di bordo ed avendo acquisito un gran numero di suggestive foto di diverse parti del globo.

Si può quindi affermare che il primo elemento generato dal programma IKUNS sia un bel successo sia in termini tecnici che strategico-politici in ambito di cooperazione internazionale. Non a caso, l’opportunità di lancio è stata offerta dal programma KiboCube dell’United Nations Office for Outer Space Affairs, che ha particolarmente a cuore la promozione delle attività spaziali in paesi emergenti.