Giorno del ricordo: Salvini al Sacrario di Basovizza


Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini alla commemorazione delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata al Sacrario di Basovizza

Il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini alla commemorazione delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata al Sacrario di Basovizza

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha partecipato, questa mattina, al Sacrario di Basovizza a Trieste, alla commemorazione del Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo degli italiani al confine giuliano-dalmata nel secondo dopoguerra.

“Non ci sono martiri di serie A e martiri di serie B  – ha dichiarato il ministro Salvini – ci sono vittime della follia criminale dell’uomo che a volte si dimentica di essere uomo”.

Al termine della funzione religiosa al Sacrario, il titolare del Viminale si è recato in visita al campo profughi di Padriciano (Trieste) che ospitò centinaia di esuli istriani.

La cerimonia a cui ha partecipato Salvini a Basovizza è l’evento centrale del programma di iniziative ed eventi organizzato dal comune per la ricorrenza che, dal 2004, con l’istituzione del Giorno del Ricordo (legge 30 marzo 2004, n.92), ha rilievo nazionale. Viene celebrata in tutta Italia per trasmettere la conoscenza di quelle vicende e mantenerne viva la memoria.

Anche Serracchiani a Basovizza

“Il Giorno del Ricordo è una solennità che abbiamo voluto tutti, condividendo un percorso di dialogo. Proprio per questo chi occupa ruoli di Governo dovrebbe sforzarsi di rappresentare le Istituzioni astenendosi dall’incidere alcun marchio partitico”. Lo ha affermato la deputata del Pd Debora Serracchiani, oggi alla Foiba di Basovizza (Trieste) per le cerimonie del 10 Febbraio.
“Le Istituzioni hanno un dovere e una responsabilità enorme – ha osservato Serracchiani – nel rendere concreta l’aspirazione alla giustizia e alla pace che scaturisce dalla tragedia delle genti istriano-dalmate. È stato perciò inquietante vedere Salvini sulla Foiba vestito da poliziotto, mentre ha stupito Tajani che, da presidente del Parlamento europeo, ha resuscitato slogan e temi di stampo revanscista che non risuonano da decenni e che spero siano estranei alla sua cultura. Un atteggiamento aggressivo che purtroppo ha trovato nel sindaco Dipiazza un volenteroso interprete”.
Per Serracchiani “è un peccato che non siano stati approfonditi gli spunti offerti dall’intervento del presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini, che ha saputo allargare lo sguardo e indicare una meta alta, attribuendo al Ricordo una missione europea”.
“Siamo tornati come ogni anno alla Foiba di Basovizza a rendere omaggio agli Esuli e alle vittime innocenti, e a ribadire con forza che intolleranza e morte non devono più tornare a segnare queste terre, che la verità non va negata. Questi sono principi fondamentali che appartengono alla Nazione, che il Partito democratico ha nelle sue fibre più intime e che vogliamo tutelare perché hanno contribuito a scrivere la storia del nostro Paese” ha affermato il vicepresidente della Camera dei Deputati Ettore Rosato, presente oggi alla Foiba di Basovizza.