Nuovo programma per il Corpo europeo di solidarietà


La Commissione per la cultura e l’educazione ha approvato le nuove priorità per il Corpo europeo di solidarietà per il periodo 2021-2027: ecco cosa cambia

La Commissione per la cultura e l'educazione ha approvato le nuove priorità per il Corpo europeo di solidarietà per il periodo 2021-2027: ecco cosa cambia

Nei giorni scorsi la Commissione per la cultura e l’educazione ha approvato le nuove priorità per il Corpo europeo di solidarietà per il periodo 2021-2027.

Il nuovo programma votato include anche attività di aiuto umanitario al di fuori dell’UE.

Agevola, inoltre, l’accesso ai giovani che hanno bisogno di particolare supporto, come le persone con disabilità, problemi di salute, da regioni remote o con un passato da immigrato. Potrebbero partecipare al programma con una formula part-time.

Potrebbero inoltre essere coinvolti in attività oltre-confine, nel caso in cui queste attività abbiano una dimensione transfrontaliera e coinvolgano anche persone da altri paesi.

Il voto del Parlamento è in programma per la plenaria di marzo 2019.

Cos’è il Corpo europeo di solidarietà?

Durante la sessione plenaria di settembre 2018 il Parlamento europeo discuterà la proposta di un quadro normativo per il Corpo europeo di solidarietà.

Il Corpo europeo di solidarietà può diventare il punto di ingresso europeo per tutti i giovani che desiderano lavorare su progetti a favore delle comunità in tutta Europa.

L’esperienza di volontariato è un arricchimento personale e professionale. Aiutando il prossimo si acquisiscono competenze sociali, civiche, culturali e professionali.

I progetti coprono molte aree, dalla protezione dell’ambiente a iniziative educative per i bambini, dal sostegno per gli anziani a quello per i richiedenti asilo.

L’accordo informale adottato dal Parlamento e dal Consiglio a luglio 2018 stabilisce il principio secondo cui il lavoro di volontariato non deve sostituire posti di lavoro o di stage esistenti. Può contribuire a rinforzare gli impegni di responsabilità sociale delle aziende ma non prenderne il posto.

“Penso che sappiamo tutti che i giovani vogliono contribuire al progetto europeo… costruire il proprio futuro, essere in contatto con altre persone e rendere la società migliore,” ha dichiarato la relatrice Helga Trüpel (Verdi, Germania).