Navigare sicuri sul web: riparte Una vita da Social


Riparte il tour per l’Italia del truck della Polizia: Una vita da Social aiuterà sull’uso corretto dei social network e nel contrasto al cyberbullismo

Riparte il tour per l'Italia del truck della Polizia: Una vita da Social aiuterà sull'uso corretto dei social network e nel contrasto al cyberbullismo

Al via la sesta edizione di Una vita da social la campagna educativa itinerante sui temi dei social network e del cyberbullismo.

Il truck di “Una vita da social”, allestito con un’aula didattica multimediale, quest’anno partirà da Matera e concluderà il suo tour a Roma, toccando le principali città italiane, dove gli operatori della Polizia postale incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice adatto a tutte le fasce di età. Inoltre, in questa edizione gli studenti, attraverso il diario di bordo https://www.facebook.com /unavitadasocial, potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.

“Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile” afferma Roberto Sgalla, direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato. “Il fascino della Rete – continua Sgalla – e la sottile suggestione del messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi anonimi e il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando. Per fare della Rete un luogo più sicuro crediamo tuttavia – conclude Sgalla – che occorra continuare a diffondere una cultura della sicurezza per un uso corretto e consapevole del web”.

Da una ricerca condotta da Skuola.net, dalla “Sapienza università di Roma” e “Università Cattolica di Milano” per conto della Polizia di Stato, è risultato che ancora oggi i ragazzi si esprimono e sembrano pensare che il web sia un po’ “una terra di nessuno”; si scambiano messaggi e post senza pensarci troppo e le azioni online vengono valutate spesso come un gioco privo di conseguenze, ma purtroppo le conseguenze ci sono: i minori vittime di reato contro la persona negli anni sono raddoppiati passando dai 104 casi registrati nel 2016 ai 177 nel 2017 e ai 208 nel 2018.

Tra i giovani, poi, è ormai appurata la selfie-mania un’attività che impegna i ragazzi per almeno 10 minuti al giorno; tale “impegno” però ha dei rischi: l’attrazione per il selfie, alle volte, è tale da spingere i ragazzi a mettersi deliberatamente in una situazione di pericolo, come in più occasioni raccontato dalle cronache.

Attraverso il progetto “Una vita da social”, realizzato dalla Polizia postale e delle comunicazioni in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e con il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, gli specialisti della Polizia hanno incontrato oltre 1 milione e 700 mila studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 180 mila genitori e 100 mila insegnanti, coprendo gran parte del territorio nazionale.

Confermata la presenza, a fianco della Polizia postale, di aziende come Facebook, Euronics, FireEye, Google, Instagram, Nexi, Karpesky lab, Skuola.net, Baci Perugina, Vodafone, WindTre, Youtube.