Antitrust boccia la riforma degli NCC


Audizione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato sulla riforma NCC bocciata anche dall’Autorità di regolazione dei Trasporti

Audizione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato sulla riforma NCC bocciata anche dall'Autorità di regolazione dei Trasporti

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è stata sentita in audizione informale dinnanzi alla IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei Deputati in merito al disegno di legge di conversione del decreto-legge 29 dicembre 2018, n. 143 “Disposizioni urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea”.

Nel corso dell’audizione è stato evidenziato come nel settore della mobilità non di linea si sia sviluppata nei tempi più recenti una domanda molto estesa e diversificata di servizi che tende a non distinguere più tra attività soggette a obblighi di servizio pubblico (taxi) e attività di mercato (NCC) e che, legata ad un concetto di mobilità urbana di tipo intermodale di servizi, fa ampio ricorso ai nuovi strumenti resi possibili dall’innovazione tecnologica.

In questo quadro, qualunque riforma organica della disciplina di settore dovrebbe avere quale obiettivo ultimo il pieno soddisfacimento delle nuove esigenze dei consumatori, affinché gli stessi possano trarre pieno beneficio dalle innovazioni tecnologiche e dai mutamenti intervenuti nelle modalità di offerta dei servizi.

A tale riguardo, l’Autorità ha posto in luce come le modifiche introdotte dal Decreto in via di conversione non appaiano andare nella direzione auspicata. Il mantenimento infatti di vincoli nelle modalità di prenotazione dei servizi e delle restrizioni territoriali all’offerta di servizi NCC, unitamente all’inutilizzabilità delle piattaforme tecnologiche e alla moratoria nel rilascio di nuove autorizzazioni, tenderà a rendere sempre più difficile l’incontro della domanda e dell’offerta, con l’effetto di deprimere il benessere dei consumatori finali in termini di minore ampiezza e qualità dei servizi offerti e di prezzi più elevati.

Sulla base di tali considerazioni, l’Autorità ha ribadito il proprio favore a un disegno di riforma complessiva della normativa del settore della mobilità non di linea secondo le linee avanzate nelle sue numerose segnalazioni in senso pro-concorrenziale e nel rispetto rigoroso del principio di proporzionalità.

Nelle more di tale processo di riforma, l’Autorità ha sottolineato la necessità di procedere, in sede di conversione, a modificare quelle parti del Decreto idonee a mantenere o addirittura a rafforzare ingiustificate restrizioni concorrenziali nel settore della mobilità non di linea.

In particolare, l’Autorità ha suggerito di: i) eliminare ogni limitazione alle modalità di prenotazione del servizio di NCC; ii) abrogare le norme della legge n. 21/92 che di fatto determinano restrizioni territoriali all’operatività delle imprese NCC; iii) abrogare la norma che introduce una moratoria al rilascio di nuove autorizzazione NCC sino alla realizzazione del registro nazionale.

UNC: Parlamento e Governo ascoltino Authority

Oggi in audizione alla Camera, sia l’Antitrust che l’Autorità di regolazione dei Trasporti sono intervenute sulle modifiche introdotte dal decreto sul settore degli autoservizi pubblici non di linea.

“Una bocciatura su tutta la linea! Sia da parte dell’Antitrust che dell’Autorità di regolazione dei Trasporti” ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Governo e Parlamento ascoltino le Authority. In particolare, eliminino del tutto l’anacronistico obbligo di rientro in rimessa, che, come ha detto oggi Camanzi, rende il servizio più inefficiente sul piano economico e determina esternalità negative, con conseguenze negative per l’utenza, sulla quale finisce per essere traslato il costo di questa assurda pretesa” conclude Dona.

“Basta con i vincoli territoriali. Sia i tassisti che gli Ncc devono poter svolgere dove vogliono. Al massimo si possono fare ambiti regionali” conclude Dona.