Nel 2019 più occupati per le cooperative italiane


Secondo le stime di Uecoop nel nuovo anno più della metà delle cooperative italiane prevede di aumentare il numero degli occupati

Secondo le stime di Uecoop nel nuovo anno più della metà delle cooperative italiane prevede di aumentare il numero degli occupati

Più della metà delle cooperative prevede di aumentare gli occupati nel nuovo anno con una crescita media del +22% per gli addetti nel sociale e nei servizi.

E’ quanto emerge da una rilevazione di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, fra le realtà associate su tutto il territorio italiano, dal Piemonte alla Sicilia, dalla Puglia al Friuli Venezia Giulia, dalla Lombardia al Lazio in relazione alle aspettative delle imprese per il 2019. Un trend legato alla spesa sociale dei comuni italiani che seppur in diminuzione si attesta su una media di 141 euro per abitante durante l’anno.

Il record di investimenti spetta agli enti locali del Friuli Venezia Giulia con 346 euro, seguiti dalla Sardegna con 309 e dalle provincie di Bolzano con 275 e Trento con 218 euro. Tenuto conto che il mondo cooperativo socio sanitario segue già 7 milioni di italiani grazie al lavoro di oltre 355mila addetti – afferma Uecoop – la sfida del futuro è quella di potenziare l’assistenza creando un sistema che integri risorse pubbliche e private, formando personale altamente professionalizzato in grado di rispondere al meglio alle richieste del mercato del lavoro e rilanciando così anche l’occupazione sia nella fascia giovane che in quella degli “anta” che magari ha bisogno di essere ricollocata a seguito di crisi aziendali.

Con l’invecchiamento della popolazione, con famiglie sempre meno numerose e reti parentali sempre più deboli, l’assistenza degli anziani e dei disabili sta diventando – evidenzia Uecoop – uno snodo cardine non solo delle politiche sociali ma anche di quelle economiche visto che per la prima volta dal 1861 la popolazione over 60 ha superato quella dei trentenni con il 28,7% contro il 28,4%.

L’invecchiamento progressivo della popolazione pone la sfida di un’assistenza di qualità a lungo termine all’interno e all’esterno del perimetro della famiglia considerato che già oggi gli over 80 rappresentano circa il 7% di tutta la popolazione italiana con più di 4,2 milioni di persone fra cui 15.647 ultracentenari. Cresce anche la domanda di spazi presso le case di riposo che nel settore privato hanno registrato un aumento del 40% dei posti letto nel decennio compreso fra il 2006 e il 2016, mentre nel 2017 ha sfiorato i 500 milioni di euro il valore degli investimenti da parte di società italiane e straniere per compravendite di strutture per anziani soprattutto nel nord e nel centro Italia fra Lombardia, Piemonte, Lazio e Toscana secondo il report di Collier International Italia.

Considerato il trend di invecchiamento della popolazione – conclude Uecoop – diventa quindi strategico formare una platea di professionisti dell’assistenza in grado di seguire al meglio gli anziani dentro e fuori le residenze, considerato poi che i non autosufficienti sono già 2,5 milioni e raddoppieranno entro il 2030.