Emergenza rifiuti a Roma: è allarme per le scuole


Ancora difficoltà per i rifiuti a Roma: i presidi scrivono alla sindaca Raggi e minacciano di non riaprire le scuole il 7 gennaio

Ancora difficoltà per i rifiuti a Roma: i presidi scrivono alla sindaca Raggi e minacciano di non riaprire le scuole il 7 gennaio

A Roma continua l’emergenza rifiuti come denunciato ormai da giorni anche dal mondo associazionistico, cui ora si aggiungono i dirigenti scolastici che minacciano di non riaprire i portoni degli istituti della Capitale alla ripresa delle lezioni il 7 gennaio.

I membri della sezione Lazio dell’Associazione Nazionale Presidi hanno scritto una lettera alla sindaca Raggi: “Siamo a rivolgerLe un ulteriore invito per un problema ugualmente importante e che investe non solo la popolazione scolastica ma l’intera città: l’immondizia e i cassonetti dei rifiuti. Oltre alle numerose segnalazioni che stiamo ricevendo da diversi colleghi presidi di scuole del centro e della periferia, di asili nido, scuole elementari medie e superiori, basta girare per le strade della città e constatare i cumoli di rifiuti a volte anche ingombranti attorno ai cassonetti strapieni di immondizia vicino ai cancelli e ai portoni degli istituti scolastici. Non solo spettacoli poco decorosi, ma anche odori nauseabondi accompagnano la vista di noi cittadini nel constatare come animali randagi e roditori trovano spesso bivacco attorno a questi monumenti di pattume, per i quali proprio pochi giorni fa il New York Times ha definito Roma una città sporca e in rovina“.

“Non stiamo a sottolineare come questo sconveniente scenario sia diseducativo per i nostri studenti che tutti i giorni nelle aule educhiamo al senso civico, al rispetto per la città e al decoro, la cura per il bene pubblico, le regole della convivenza e della cittadinanza, che poi vedono puntualmente infrangersi fuori dalle loro aule a pochi passi dai portoni d’ingresso delle scuole attorno a queste pattumiere a cielo aperto” scrivono ancora i presidi laziali.

“Il problema investe anche il tema sanitario, che potrebbe comportare in alcuni casi anche la chiusura delle scuole, soprattutto quelle dell’infanzia ed elementari la cui popolazione è composta da bambini molto piccoli, qualora non fosse tempestivamente risolto. Per queste ragioni, certi della Sua sensibilità di amministratrice e di mamma, siamo a chiederLe un Suo decisivo intervento nei confronti dell’AMA che preveda la raccolta di tutta questa immondizia almeno nei pressi delle scuole prima della ripresa delle attività didattiche prevista per il 7 gennaio.

Codacons appoggia i dirigenti scolastici

Il Codacons appoggia in pieno la levata di scudi dei presidi romani, che hanno lanciato un grido d’allarme rispetto alle precarie condizioni di sicurezza che la Città Eterna – in condizioni francamente indecenti – può ormai garantire a studenti e personale scolastico. Proprio per questo l’Associazione ha diffidato la sindaca Raggi e il prefetto di Roma a non permettere l’apertura delle scuole in assenza di verifiche puntuali e garanzie precise rispetto alla salute e alla sicurezza degli utenti.

“Se poi da questa incredibile situazione dovesse davvero derivare il blocco della didattica nella Capitale a pagarne le conseguenze sarebbero i cittadini, che continuano purtroppo a finanziare in qualità di contribuenti servizi di inquietante e provata inefficienza: il Codacons monitora la situazione e in quel caso avvierà un’azione legale collettiva a tutela degli utenti, concretamente danneggiati da quanto sta accadendo entro il Grande Raccordo Anulare, e contro il Comune di Roma – responsabile diretto e indiscutibile”spiega l’associazione. 

Tutti coloro che verranno eventualmente danneggiati, dovendo trovare soluzioni alternative per i figli rispetto al previsto ritorno sui banchi, potranno inviare una mail a info@codacons.it.