Troppi cinghiali, Centinaio: “Piano sicurezza necessario”


Il ministro delle Politiche agricole Centinaio interviene dopo l’incidente sulla A1 causato dall’attraversamento di un branco di cinghiali: “Piano di gestione non più rinviabile”

Il ministro delle Politiche agricole Centinaio interviene dopo l'incidente sulla A1 causato dall'attraversamento di un branco di cinghiali: "Piano di gestione non più rinviabile"

“Un piano per la gestione della questione cinghiali, e più in generale degli animali carnivori, è necessario e non più rinviabile. Va bene tutelare la fauna, ma devono esserci delle limitazioni perché dobbiamo garantire la sicurezza delle persone, nelle campagne e nei centri abitati, oltre ovviamente ai campi e ai raccolti, frutto del lavoro di chi vive ogni giorno di questo. Non possiamo più permettere che si verifichino incidenti come quello avvenuto sull’A1″. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo sen. Gian Marco Centinaio sull’incidente stradale avvenuto sull’autostrada A1, tra Lodi e Casalpusterlengo, causato da un gruppo di cinghiali che ha attraversato la carreggiata. Nel sinistro ha perso la vita un giovane di 28 anni mentre i feriti sono dieci di cui due in gravissime condizioni.

“Continuerò a portare avanti il lavoro già avviato con i colleghi dei Ministeri competenti nonché con le Regioni per gestire al più presto e nel migliore dei modi una questione che va risolta il prima possibile” ha aggiunto Centinaio.

L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime dolore e cordoglio per le vittime dell’incidente stradale avvenuto tra Lodi e Casalpusterlengo dopo che un branco di cinghiali ha attraversato la carreggiata. “Siamo sgomenti per quanto accaduto e ribadiamo la nostra solidarietà alle persone rimaste coinvolte e ai loro familiari, tuttavia invitiamo le associazioni degli agricoltori, i cacciatori, i politici nazionali e locali a non strumentalizzare questa vicenda per chiedere insensate e antiscientifiche campagne di sterminio contro i cinghiali e gli altri selvatici, che peraltro non risolverebbero nulla”, dichiara Enpa, contraria nel modo più assoluto a colpi di mano sulla legge 157/92. Una legge che, se fosse applicata in modo corretto (quasi tutte le Regioni la ignorano)  permetterebbe di evitare ogni situazione problematica.

“Del resto – osserva l’associazione – sono più di venti anni che si va avanti con le campagne di uccisioni (la cosiddetta “selezione” illegittimamente concessa ai cacciatori ) eppure alcuni continuano a sostenere che la popolazione di cinghiali continua ad aumentare, che rappresenta addirittura un’emergenza. Se così stanno le cose – prosegue Andrea Brutti, dell’ufficio Fauna Selvatica di Enpa – questo significa che lo strumento finora utilizzato, il fucile, non è solo inefficace: come riportano numerosi studi scientifici è anche controproducente poiché ne aumenta il potenziale riproduttivo”.

“Insomma, la situazione deve essere gestita in modo serio e razionale e rispettando la legge. Per questo Enpa chiede un censimento scientifico della popolazione di cinghiali; perché, al di là dei numeri citati da qualche associazione, oggi nessuno può dire con certezza quanti ne siano presenti sul nostro territorio. Lo stesso vale, poi, per gli incidenti stradali con i selvatici, per i quali non esiste un sistema di monitoraggio”.

Secondo Asaps, l’Associazione Amici e Sostenitori della Polizia Stradale, nel 2017 si sono verificati 138 incidenti con animali selvatici nei quali sono morte 14 persone e altre 205 sono rimaste ferite. Complessivamente, sempre nel 2017, ci sono stati circa 174.933 mila incidenti con 3.378 morti e 246.750 feriti.