Saldi invernali: dati positivi solo per outlet e alta moda


Saldi invernali al via domani in tutta Italia. Per le associazioni dei consumatori sconti più bassi e contrazione delle vendite che lascerà molti commercianti delusi

Saldi invernali al via domani in tutta Italia. Per le associazioni dei consumatori sconti più bassi e contrazione delle vendite che lascerà molti commercianti delusi

Sui saldi invernali al via domani in tutta Italia il Codacons frena gli entusiasmi e prevede una contrazione delle vendite che lascerà molti commercianti delusi. Non ci sarà alcuna corsa all’acquisto e le vendite durante i prossimi saldi invernali in partenza il 5 gennaio sono destinate a registrare un nuovo calo, seguendo un trend oramai consolidato negli ultimi anni, spiega l’associazione.

Nei primi giorni di saldi invernali solo outlet e boutique d’alta moda faranno registrare presenze e numeri positivi, ma saranno principalmente i turisti stranieri a fare acquisti.

“I saldi invernali non basteranno a risollevare le sorti del commercio – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Gli acquisti durante il periodo di sconti, infatti, faranno registrare anche nel 2019 una pesante flessione, pari a circa il -7% su anno e una spesa media a famiglia che scende a quota 157 euro. Questo perché da un lato la data di partenza delle promozioni al termine delle feste natalizie e di Capodanno è assolutamente inadeguata, avendo le famiglie già svuotato i portafogli tra regali e spese alimentari; in secondo luogo i consumatori hanno modificato profondamente le proprie abitudini, spostando gli acquisti verso l’e-commerce che registra crescite delle vendite a due cifre e che può godere di sconti liberi tutto l’anno”.

“In tale contesto i saldi di fine stagione appaiono  inutili e obsoleti e andrebbero eliminati del tutto, per fare posto sia a iniziative come il “black friday” che registrano il grande favore dei consumatori, sia alla liberalizzazione degli sconti, lasciando agli esercenti la facoltà di scegliere quando e come scontare la propria merce” conclude Rienzi.

Unione Nazionale Consumatori: sconti più bassi

Sconti in discesa, in occasione dei prossimi saldi invernali.  Solo per le calzature restano stabili. Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha analizzato i ribassi effettivamente praticati dai commercianti negli ultimi anni secondo le rilevazioni dell’Istat, stimando il trend di quest’anno, l’abbigliamento registrerà un abbassamento dei prezzi del 20,8%, in diminuzione rispetto ai precedenti saldi invernali, quando lo sconto si era attestato al 21,1%.

Nessuna variazione, invece, per le Calzature, che segneranno un ribasso del 20,7%, come lo scorso anno.

Nel complesso, per Abbigliamento e calzature lo sconto sarà del 20,8%, in calo nel confronto con gennaio 2018 (-21%).

Nel dettaglio, il record della convenienza spetta alla voce Indumenti, che con -22,8% registra l’abbassamento dei prezzi maggiore, anche se in netta diminuzione rispetto ad un anno fa, -23,2%.

Il ribasso minore, come sempre, spetta agli accessori (guanti, cravatte, cinture…), con una flessione dei prezzi del 12,3%, in peggioramento rispetto ad un anno prima (-12,6%).

“Purtroppo prosegue la tendenza ad una riduzione degli sconti praticati. Un errore da parte dei commercianti, considerato che lo scorso anno, sia per i saldi estivi che per quelli invernali, si era registrato un calo delle vendite, sia per l’abbigliamento che per le calzature” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“I commercianti fanno ancora in tempo a smentire le nostre previsioni, invertendo il trend. Se non vogliono registrare un flop nelle vendite, modifichino le loro intenzioni e ci sorprendano con sconti più alti” prosegue Dona.

“Sia chiaro, però, che come già fatto in occasione del Black Friday, segnaleremo tutti gli sconti farlocchi che ci saranno indicati dai consumatori, all’Antitrust, così che possa sanzionare i messaggi ingannevoli e le pratiche scorrette” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale.

“I dati Istat, infatti, attestano che i ribassi solitamente reclamizzati in vetrina, 70% e 50%, sono ben lontani da quelli effettivi. Insomma, la vecchia abitudine di far magicamente lievitare la percentuale di sconto, gonfiando il prezzo vecchio, è molto diffusa, troppo. Per questo suggeriamo ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da sconti troppo elevati” conclude Dona.

L’associazione invita i consumatori a segnale sconti farlocchi attraverso la pagina Unc su Facebook.