Parlamento europeo chiede verità per Giulio Regeni


L’Europarlamento ha approvato una risoluzione contro l’Egitto nella quale accertare la verità sulla morte di Giulio Regeni

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Il Parlamento europeo, in una risoluzione adottata giovedì, condanna la situazione dei diritti umani in Egitto e chiede lo stop delle esportazioni di tecnologie di sorveglianza.

I deputati esprimono preoccupazione per la restrizione dei diritti fondamentali in Egitto, in una risoluzione approvata per alzata di mano. Solo da ottobre di quest’anno, sono stati arrestati 40 gli attivisti dei diritti umani.

Verità per Giulio Regeni

I deputati dichiarano che il Parlamento continuerà a esercitare pressioni sulle autorità dell’UE affinché si impegnino con le loro controparti egiziane a accertare la verità sulla morte di Giulio Regeni. I deputati ricordano anche che l’Egitto ha nuovamente respinto la richiesta della procura italiana di identificare gli agenti coinvolti nella scomparsa e morte del giovane ricercatore.

Libertà dei media

Il Parlamento chiede agli Stati membri di porre fine all’export verso l’Egitto di tecnologie di sorveglianza che possono facilitare gli attacchi informatici contro i difensori dei diritti umani e gli attivisti, anche tramite i social media.

Secondo Reporter Senza Frontiere, attualmente sono almeno 38 gli operatori dei media detenuti in Egitto. La situazione si è ulteriormente aggravata nel luglio 2018, quando il governo egiziano ha approvato una legge che amplia la definizione di stampa per includere qualsiasi account social con più di 5000 follower, rendendo tali account perseguibili per la pubblicazione di fake news o di qualsiasi notizia ritenuta un incitamento a violare la legge.

L’UE compatta al prossimo Consiglio di Associazione UE-Egitto

Il Parlamento esorta l’Alto rappresentante Federica Mogherini e gli Stati membri a mantenere una posizione unitaria in materia di diritti umani in occasione della riunione del Consiglio di Associazione UE-Egitto prevista per il 20 dicembre 2018 e ad esprimere con fermezza le conseguenze, anche sanzionatorie, che il governo egiziano dovrà affrontare se non invertirà la sua tendenza all’abuso dei diritti fondamentali.