La forza delle parole, la stagione del teatro Manzoni di Calenzano


Il teatro Manzoni di Calenzano non perde la sua vocazione al contemporaneo e da sabato impagina un cartellone ricco di novità, dalle riscritture di autori classici ai nuovi testi. Da Shakespeare rivisitato al mostro di Firenze, dalla prostituzione alla strage del Circeo

Una stagione teatrale che si apre nel segno di Amleto ma che non perde la sua vocazione alla contemporaneità quella del teatro Manzoni di Calenzano, che continua la sua ricerca sulle riscritture in chiave attuale, sui testi nuovi e sulla formazione. Una stagione, declinata anche attraverso il festival Avamposti, che la direttrice Maria Cristina Ghelli ha voluto impaginare intorno a un tema, la forza delle parole, a sottolineare il lavoro che ormai da sedici anni il piccolo teatro gioiello calenzanese svolge con passione e entusiasmo, grazie alle produzioni originali, alla scuola nazionale di scrittura teatrale, e naturalmente all’associazione il Teatro delle Donne, compagnia residente. 

Gianfranco Berardi "Amleto take away"
Gianfranco Berardi “Amleto take away”

Il primo appuntamento, in programma sabato 15 dicembre, è con “Amleto take away” di Gianfranco Berardi, appena candidato ai premi Ubu come miglior attore. Aveva 19 anni Berardi quando un luminare gli disse che sarebbe rimasto cieco; nei suoi dettagli, anche ironici, quest’episodio è inserito nella partitura dello spettacolo, interpretato, diretto e scritto insieme a Gabriella Casolari.

Sempre al “grande bardo” è dedicato lo spettacolo dei giovani Beppe Salmetti e Simone Tangolo, “Romeo e Giulietta, l’amore fa schifo ma la morte di più” (19 gennaio), spettacolo spericolato e lieve, che stuzzica un mostro sacro con la voglia di gettarlo nella vita di tutti i giorni. Alessandra Bedino risveglia i personaggi femminili di Pirandello, che s’introducono nel suo studio per essere scritti o ri-scritti in “La signora Pirandello” (23 febbraio).

Accanto alle riscritture dei classici, testi contemporanei di Lucia Calamaro, di Livia Gionfrida, Filippo Renda, Elisa Casseri (vincitrice del 53° premio Riccione per il teatro), Eugenio Nocciolini, Valerio Nardoni, Daniela Morozzi. Due testi indagano un grande tema di attualità: la solitudine, che può essere solitudine dell’animo umano, intima fuga dalla ragione e dalla vita, come in “Ma perché non dici mai niente? Monologo” (21 dicembre) con Elisa Pol, ma può essere anche solitudine sociale, la solitudine di chi viene escluso, non accettato perché diverso o straniero come in “Gioia” (9 febbraio) o in “Amy_storia di un naufragio” con Daniela Morozzi (13 aprile) tratto dal racconto di J. Conrad, che viene proposto anche per le scuole.

In scena in marzo due terribili fatti di cronaca: il massacro del Circeo e l’incredibile storia del mostro di Firenze, che per anni ha turbato i cittadini dell’area fiorentina. A distanza di anni si prova ad indagarne le motivazioni sociali e dell’animo umano. A farlo sono dei giovani autori: Filippo Renda, Elisa Casseri, Eugenio Nocciolini con gli spettacoli: “Circeo il massacro” (9 e 10 marzo) e “Nessuno, il mostro di Firenze” (28, 29, 30, 31 marzo).

Altri due spettacoli affrontano il tema della prostituzione e della lotta delle donne per l’eliminazione del suo sfruttamento, questione sempre attuale: “La metafisica delle bellezza, lettere dalle case chiuse” (6 aprile) di Elena Arvigo, mette in scena le lettere vere delle prostitute scritte alla senatrice Merlin a sostegno della sua proposta di legge sull’abolizione delle case chiuse; “Griselidis” (16 aprile) racconta la storia di Griselidis Real, prostituta franco svizzera, che si impegnò per la legalizzazione della prostituzione in Svizzera e per i diritti delle prostitute francesi.

La stagione si completa a dicembre e a marzo con spettacoli per gli allievi delle scuole dell’infanzia, primarie e medie di Calenzano. È già in corso da settembre un’attività in collaborazione con la biblioteca civica che è sia di approfondimento sui temi degli spettacoli della stagione, sia un percorso di avviamento al teatro con “Favole&Merenda”, iniziativa che ha grande successo fra i più piccoli. Notevoli passi in avanti si sono fatti nell’ambito della formazione, una formazione aperta a tutti, anche ai più giovani e a chi non si è mai avvicinato al teatro, momento di conoscenza, d’incontro e di gioco. Il tema scelto per i corsi quest’anno è VIZI PRIVATI E PUBBLICHE VIRTÙ, frase mutuata da un celebre film. E per legare ancora di più l’attività della stagione con quella della CalenzanoTeatroFormAzione alcuni degli autori che presentano i loro spettacoli al Teatro Manzoni terranno anche seminari di drammaturgia.