Istat: produzione industriale in crescita


Segno più su base mensile e annua per la produzione industriale secondo gli ultimi dati Istat relativi alla situazione del mese di ottobre

Segno più su base mensile e annua per la produzione industriale secondo gli ultimi dati Istat relativi alla situazione del mese di ottobre

Dopo aver perso 2.800 posti di lavoro negli ultimi cinque anni, fa bene all’indotto nel mondo delle cooperative di logistica e trasporto la crescita tendenziale del +1% della produzione industriale a ottobre.

E’ quanto afferma l’Unione europea delle cooperative Uecoop in relazione agli ultimi dati Istat che registrano un boom nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+5,9%), per le industrie alimentari, bevande e tabacco (+3,8%) e per le altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+3,7%).

La ripresa di questi comparti fa bene anche a un sistema di logistica, magazzinaggio e trasporti che a livello di cooperative in Italia coinvolge oltre 219mila addetti. In un paese come l’Italia dove l’88% delle merci viaggia su gomma la crescita dell’industria è un segnale positivo per l’intera filiera sulla quale pesano però le preoccupazioni sui prezzi dei carburanti e sulle prossime scelte del Governo in materia di ecobonus sui mezzi di trasporto.

Coldiretti: produzione industriale spinta dal Natale

A spingere la ripresa della produzione industriale è l’arrivo del Natale per il quale si stima quest’anno una spesa di 541 euro a famiglia in aumento del 3%. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’aumento tendenziale dell’1% della produzione industriale ad ottobre secondo l’Istat, sulla base dei dati Deloitte.

Non è un caso che tra i settori con i più elevati tassi di crescita tendenziale sono la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi di misurazione e orologi (+5,9%) e l’ alimentare con +3,8% sotto la spinta dei regali e dei tradizionali cenoni di fine anno. L’aumento del budget per Natale delle famiglie riguarda tutte le categorie di spesa che è destinata, nell’ordine, per il 40% ai regali, per il 26% al cibo, per il 22% ai viaggi e per il 12% ai divertimenti al cinema, al teatro, nei concerti o nelle discoteche.

L’Italia quest’anno si classifica al quarto posto tra i Paesi Europei dove si spende di più per il Natale, preceduta solo da Gran Bretagna con 646 euro, Spagna con 600 e Austria con 542 euro a famiglia.

Unione Nazionale Consumatori: niente di straordinario

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, la produzione industriale ad ottobre sale dello 0,1% su base mensile e dell’1% su base annua.

“Lieve rialzo della produzione. Nulla di straordinario. Positivi, però, i dati sui beni di consumo, che risalgono sia su base mensile che annua, sia durevoli che non durevoli. Un indicatore che fa ben sperare rispetto alla spesa dei consumi delle famiglie del quarto trimestre” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Se comunque si confrontano i dati di oggi con quelli pre-crisi dell’ottobre 2007, la produzione industriale è ancora inferiore del 19,3%, ossia si è perso quasi un quinto della produzione. I beni di consumo durevoli, poi hanno una voragine record da colmare, un gap del 30,5 per cento. Va meglio per i beni di consumo non durevoli, anche se resta una differenza del 7,2 per cento” ” conclude Dona.