Global Compact: 1 italiano su 2 vuole ingressi migranti regolati


Nodo Global Compact: secondo un’indagine Uecoop il 56% degli italiani è per un sistema che regoli gli ingressi dei migranti nella Penisola e che poi ne preveda la distribuzione sul territorio europeo

Nodo Global Compact: secondo un'indagine Uecoop il 56% degli italiani è per un sistema che regoli gli ingressi dei migranti nella Penisola e che poi ne preveda la distribuzione sul territorio europeo

Più di 1 italiano su 2 (56%) è per un sistema che regoli gli ingressi dei migranti nella Penisola e che poi ne preveda la distribuzione sul territorio europeo. E’ quanto emerge dall’indagine Uecoop/Ixè in relazione alla discussione sul Global Compact l’accordo Onu per la gestione delle migrazioni nel mondo per il quale il governo italiano ha sospeso l’adesione in attesa del pronunciamento del Parlamento.

Il tema degli immigrati – spiega l’Unione europea delle cooperative Uecoop – è tra i più complessi da gestire sia per quanto riguarda gli ingressi che per l’integrazione di chi poi viene autorizzato a restare sul territorio italiano e ha necessità di imparare la lingua, trovare una sistemazione abitativa e guadagnare un reddito per vivere nella legalità.

Una serie di problemi che rendono più difficile la gestione degli stranieri tanto che nell’ultimo anno – secondo il sondaggio Uecoop/Ixè – sono cresciuti del 5% gli italiani contrari agli sbarchi un fenomeno che ha in parte polarizzato l’opinione pubblica nazionale con il 21% schierato a favore di respingimenti a prescindere da tutto e un altro 21% è su posizioni diametralmente opposte e vorrebbe porte aperte a chiunque in forza del diritto dovere di accoglienza per chi arriva da situazioni difficili.

Ma se queste sono le ali estreme – spiega Uecoop – più della metà degli italiani (56%) è per una posizione più moderata che preveda quote di accesso e ridistribuzione negli altri paesi europei. Quello che diventa strategico – sottolinea Uecoop – è però anche un sistema di accoglienza basato sulla collaborazione fra pubblico e privato per i gruppi di stranieri che vengono autorizzati a restare sul suolo italiano distribuendoli in piccole e medie strutture, più gestibili e controllabili, come chiede un’ampia maggioranza (62%).

Una gestione che – rileva Uecoop – non può prescindere dalla partecipazione del mondo cooperativo in grado di garantire personale ed esperienza attraverso il lavoro di 12mila cooperative sociali attive non solo nel settore dell’immigrazione, ma anche in quello dell’aiuto a disabili e anziani e nell’inserimento dei soggetti più svantaggiati.

E’ chiaro che – conclude Uecoop – sono necessarie attente verifiche prima, durante e dopo, nei confronti di coloro, cooperative, società, hotel e gruppi di volontariato che si propongono di dare ospitalità ai migranti in modo da garantire trasparenza, efficienza e rispetto delle regole.