Maltempo: nelle campagne 1 miliardo di danni


Il bilancio dell’ultima ondata di maltempo nel comparto agricolo: la mappa dei danni regione per regione della Coldiretti

Il bilancio dell'ultima ondata di maltempo nel comparto agricolo: la mappa dei danni regione per regione della Coldiretti

Si concentra nelle campagne un terzo dei danni provocati dal maltempo in Italia con raffiche di vento, nubifragi, esondazioni, trombe d’aria e grandinate che hanno colpito pesantemente l’agricoltura e le foreste con un conto di circa un miliardo di euro tra ulivi secolari sradicati, boschi decimati, coltivazioni distrutte, semine perdute, campi allagati, muri crollati, serre abbattute, stalle ed edifici rurali scoperchiati e animali morti o dispersi, ma anche problemi alla viabilità provocati da frane e smottamenti.

E’ quanto emerge dal primo bilancio della Coldiretti che ha convocato la task force sull’emergenza maltempo in occasione dell’Assemblea elettiva della maggiore organizzazione degli agricoltori in Europa.

Il maltempo ha colpito le campagne lungo tutta la Penisola dalla Sardegna alla Puglia, dalla Liguria al Veneto, dalla Toscana alla Lombardia, dal Friuli alla Calabria alla Sicilia, dal Lazio all’Emilia, dal Piemonte alla Campania, dopo un autunno asciutto in cui a settembre sono cadute addirittura il 61% in meno di precipitazioni rispetto alla media storica, con i terreni secchi che hanno amplificato il rischio idrogeologico con danni strutturali ad edifici e alla viabilità.

Tra i settori più colpiti oltre a quello forestale in Trentino, Veneto e Friuli ci sono – riferisce la Coldiretti – l’olivicoltura dalla Liguria alla Campania dove danni si registrano anche per la frutta come caki e kiwi e la produzione in serra con migliaia di strutture distrutte per il vento dal Lazio lungo tutta la Penisola. Ma sono in difficoltà anche i cereali in Sicilia con circa centomila ettari in cui non si riesce ancora a seminare mentre diffusi in diverse regioni sono i danni alle stalle e la perdita di foraggio per l’alimentazione del bestiame, come in Sardegna dove colpita è anche la produzione di carciofi. La Coldiretti chiede di avviare le procedure necessarie per la dichiarazione dello stato di calamità nelle zone più colpite dal maltempo.

La mappa dei danni del maltempo

VAL D’AOSTA

In Valle d’Aosta la pioggia battente e le forti raffiche di vento hanno provocato due vittime nella Valle di Gressoney, numerosi e ingenti danni. Alberi caduti sulle strade, danni a coltivazioni, campi e strutture, vari black out elettrici, colate di detriti e strade chiuse si sono registrati in diversi Comuni della Regione con danni in fase di quantificazione. La Coldiretti Valle d’Aosta si è già attivata presso l’Amministrazione regionale per l’attivazione delle procedure per la verifica dell’entità dei danni all’agricoltura, finalizzate ad attestare la possibile applicazione degli aiuti per danni causati da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali.

PIEMONTE

In tutta la regione, dal Verbano al Cuneese, si sono registrate forti piogge e vento con alberi sradicati e allagamenti. Preoccupazione per il Po che, a valle della confluenza con il Sesia, ha raggiunto il livello di guardia e il lago Maggiore che nei giorni scorsi era prossimo anch’esso al livello di guardia. Una forte tromba d’aria ha colpito, in provincia di Torino, l’area del canavese. Danneggiati, al momento, soprattutto i capannoni e le serre i cui danni non sono ancora quantificabili, ma non si sono registrati grossi danni alle colture. Si teme per eventuali ristagni idrici nei terreni dove vengono coltivati i cereali autunno-vernini.

LOMBARDIA

Secondo le prime stime dei tecnici Coldiretti, l’ultima ondata di maltempo in Lombardia ha già provocato nelle campagne circa 7 milioni di euro di danni, tra diretti e indiretti. Le province più colpite sono quelle di Brescia, Bergamo, Cremona, Como e Lecco. Disagi, sebbene più contenuti, si segnalano anche tra Mantova, Milano, Lodi e Pavia. In tutta la regione si segnalano alberi sradicati dalla forza del vento e semine di cereali in ritardo o da rifare a causa dell’allagamento dei campi con perdite stimate fino al 30% rispetto al normale andamento stagionale. Nei territori maggiormente coinvolti, i danni principali si registrano alle strutture aziendali con tetti scoperchiati, cascinali crollati, serre e tunnel distrutti, ricoveri per attrezzi rovinati. Nella Bergamasca, inoltre, un agricoltore è stato colpito da un albero riportando lesioni alle vertebre, e per questo ha subito un intervento chirurgico.

VENETO

Se il conto totale presentato dal Veneto parla di un miliardo di euro, la metà fa riferimento al settore agricolo visto che più di 25mila ettari di foresta ad alto fusto sono stati abbattuti con un danno diretto legato alla perdita di legname e futuro del patrimonio forestale compromesso con conseguenti problemi idrogeologici. Le province maggiormente interessate sono Belluno e Vicenza. E’ qui che si concentrano agriturismi e malghe per giorni isolati dalle connessioni e dall’energia elettrica. Recinzioni saltate e produzioni divorate dai selvatici, mungiture rallentate, strade bloccate, magazzini allagati caratterizzano il lungo elenco delle perdite subite dagli agricoltori preoccupati anche per la prossima stagione dell’alpeggio.  Sull’Altopiano dei Sette Comuni Coldiretti stima che un milione di metri cubi di legno sia stato danneggiato. A Rovigo per le forti mareggiate e per la rottura di argini hanno sofferto anche gli impianti di cozze nel Delta del Po.

TRENTINO ALTO ADIGE

In Trentino si sono verificati diversi smottamenti che hanno bloccato varie strade, mentre le forti raffiche di vento hanno devastato ettari di bosco. Dalla Val di Sole, al Vanoi e alla Val Canali, alla Val di Fiemme e Fassa, alla Valsugana, a Lavarone fino a zone della bassa Val d’Adige e bassa Vallagarina. Le dighe si sono riempite di massi, di detriti e di tronchi mentre difficoltà si registrano per la viabilità, dai ponti alle strade e a tutto il resto. Tre giorni, di isolamento in molte zone, senza luce e collegamenti telefonici. Le campagne – sottolinea la Coldiretti – hanno subito danni nelle zone più colpite da allagamenti e smottamenti e danni ingenti si contano per le serre. Si stimano 100 milioni di euro di danni all’agricoltura e alle foreste.

FRIULI-VENEZIA GIULIA

In sofferenza i boschi. In Carnia, a Tolmezzo, Lauco, Ampezzo, Arta Terme e Ligosullo, il vento ha abbattuto alberi e scoperchiato tettoie e infissi. In difficoltà soprattutto gli allevamenti di cavalli e bovini. A Verzegnis sono state distrutte due serre, a Lauco un deposito di fieno, a Raveo scoperchiato un deposito di mais. Anche nel Pordenonese le conseguenze più gravi sono quelle prodotte dal vento. A Barcis un’azienda ha visto spianato un intero frutteto, a Tramonti si rilevano stalle e recinti scoperchiati. Altri danni da caduta d’alberi in Val d’Arzino.

LIGURIA

Perdita delle olive ormai in fase di raccolta, gravi danni alle coltivazione floricole e orticole sia in serra che a pieno campo: queste le gravi conseguenze delle bombe d’acqua e del forte vento anche a 120 chilometri orari. Il settore più colpito – riferisce la Coldiretti – è l’olivicolo. Nella provincia di Imperia dove si concentra la massima produzione di olio regionale (40%), sono stati colpiti circa il 70% degli olivicoltori presenti, che hanno perso la metà del prodotto, mentre nel Savonese in alcune realtà si sfiora l’80% di raccolto distrutto. Non è andata meglio nel Levante dove tra le province di Genova e La Spezia sono andate perdute il 50% delle olive presenti. Si stimano circa 19 milioni di euro di danni compresi quelli avuti al settore orticolo (principalmente Levante) e florovivaistico (Ponente) con problemi a serre e muretti a secco e la perdita di colture a pieno campo.

EMILIA-ROMAGNA

Per l’Emilia-Romagna segnalazioni di danni soprattutto dal Piacentino, dove, specialmente in area montana, hanno subito danni fra le 60 e le 80 aziende, crolli di mura, capannoni, tettoie, tunnel. Danni fra i 3 e i 4 milioni. Gli allagamenti delle aziende in pianura stanno determinano una situazione molto problematica.

TOSCANA

L’ultima ondata di maltempo si è abbattuta sulla Toscana con trombe d’aria lungo tutta la costa. Capannoni crollati, tetti scoperchiati, annessi agricoli inagibili, stalle distrutte, alberi caduti su auto e mezzi e terreni sommersi da centimetri di acqua tra Massa Carrara, Pisa, Livorno e Grosseto. Le aree più colpite – riferisce la Coldiretti – si trovano tra Rosignano, Santa Luce, Orciano Pisano, Castelnuovo di Val di Cecina e Donoratico. Nel Grossetano grossi problemi ai caseifici a causa della caduta delle linee elettriche. Il vento impetuoso non ha risparmiato le zone interne in particolare, si riscontrano danni in Valdorcia, Valdichiana e Amiata. La stima dei danni all’agroalimentare è di circa 10 milioni di euro.

MARCHE

Nelle Marche la maggior parte nei disagi da maltempo sono stati causati dal vento con raffiche fino a 70 chilometri orari e dalle mareggiate che hanno sferzato ed eroso la costa. Alberi caduti in tutte le province delle Marche con punte nel Fermano e nell’Ascolano e viabilità nelle aree interne interrotta in attesa della loro rimozione. Si sono registrati blackout elettrici e disagi.

UMBRIA

Pioggia e vento hanno sferzato, con intensità diversa da zona a zona, anche l’Umbria, con richieste di intervento soprattutto per rami pericolanti e alberi caduti. Il maltempo ha rallentato le attività agricole in diverse aree della regione.

LAZIO

Il maltempo dell’ultima settimana ha causato nel Lazio gravissimi danni all’agricoltura, stimati intorno ai 30 milioni di euro. Colpita in particolare la provincia di Latina, con serre divelte, capannoni abbattuti, ortaggi e colture ortofrutticole sommerse dall’acqua. Dai primi monitoraggi – riferisce la Coldiretti – risultano danneggiate 118 aziende (danni per 8 milioni di euro). Nella zona di Viterbo in difficoltà in particolare il settore zootecnico con danni superiori al milione di euro, mentre a Frosinone sono stati numerosi i crolli di alberi. Il maltempo ha creato enormi criticità anche a Roma, il comune agricolo più grande d’Europa con 58mila ettari di superficie agricola, e in tutta l’area metropolitana dove sono presenti circa 21.600 aziende del settore.

ABRUZZO

Attenzione alta ma situazione sotto controllo in Abruzzo dove l’ondata di maltempo si è concretizzata in piogge intense che frenano le operazioni di semina dei cereali a causa del terreno bagnato. Nel Fucino a subire qualche rallentamento è la raccolta di carote. Ritardi – precisa la Coldiretti – si registrano anche nelle ultime fasi di raccolta delle olive.

MOLISE

L’ondata di maltempo che ha colpito la Penisola ha interessato marginalmente il Molise con allagamenti ma senza particolari criticità per le aziende agricole.

CAMPANIA

L’ondata di maltempo ha colpito tutto il territorio regionale della Campania. I problemi maggiori sono stati causati soprattutto dalle forti raffiche di vento che – sottolinea la Coldiretti – hanno causato danni diffusi alle coperture delle serre, in particolar modo nella Piana del Sele in provincia di Salerno, dove risultano colpiti con diversa intensità circa tremila ettari di serre. Le raffiche di Scirocco hanno causato in molti casi la caduta prematura di frutti di stagione, soprattutto cachi, kiwi e mele. Anche le olive ancora non raccolte sono state scrollate giù dagli alberi. La furia del vento in alcuni casi ha sradicato alberi da frutto.

PUGLIA

Trombe d’aria e bombe d’acqua hanno colpito prioritariamente le province di Brindisi, Taranto e Lecce, pur senza risparmiare anche le province di Bari e BAT. Sono quasi 7mila gli ulivi anche secolari strappati dal vento, sradicati o spaccati in due, strutture e muretti ridotti in pezzi, canali esondati e distrutti dalla violenza dell’acqua e del vento, serre e impianti fotovoltaici abbattuti, tendoni di uva da tavola e da vino demoliti, ortaggi in asfissia e marciti, animali nella migliore delle ipotesi scappati per le recinzioni divelte o morti a causa del crollo delle strutture e degli allagamenti. Il danno stimato ammonta a circa 25 milioni di euro.

BASILICATA

Le abbondanti piogge hanno acuito i danni alle colture e alle infrastrutture in Basilicata.  Nel Materano ed in particolare nel Metapontino, si sono registrati allagamenti di campi e strade. Stessa situazione anche nell’area dell’Alto Bradano, nel Potentino, tra Venosa e Palazzo San Gervasio dove il forte vento ha provocato danni alle strutture di proprietà degli imprenditori agricoli e zootecnici dell’area.

CALABRIA

Il maltempo ha colpito la fascia ionica delle province di Catanzaro e Crotone, la fascia tirrenica delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia provocando allagamenti di uliveti e agrumeti con la caduta dei frutti pronti alla raccolta. Numerosi i comuni isolati con danni soprattutto in prossimità dei torrenti esondati per mancanza di pulizia e manutenzione ormai da diversi anni.

SICILIA

Nelle province di Palermo e Agrigento sono circa centomila gli ettari dove ancora non si è seminato e le perdite potrebbe ammontare a centinaia di milioni euro se si considerano anche i danni ai frutteti, agli ortaggi, ai vigneti, alle strutture.  Molte aziende sono difficilmente raggiungibili a causa delle frane e degli smottamenti e nelle aree interne la maggior parte delle strade è distrutta.

SARDEGNA

Salgono a oltre 30 milioni i danni del maltempo all’agricoltura in Sardegna. Trombe d’aria e grandine hanno coinvolto tutta l’isola con migliaia di alberi sradicati, stalle e fienili scoperchiati o bucati dalla grandine che hanno causato la perdita di migliaia di balloni di foraggio e lasciato all’aperto centinaia di pecore pronte a partorire. Danni ingenti alle strutture, decine di animali morti, centinaia di ettari di colture da campo distrutte, in particolare carciofi, danni alle olive in piena raccolta. Inoltre le mareggiate hanno causato grossi danni alle lagune, in particolare dell’Oristanese, con perdite negli allevamenti di pesce.