Maltempo: dal 4 novembre attivo il numero solidale 45500


Dalla mezzanotte attivo il numero solidale 45500 a sostegno delle popolazioni del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria, colpite dal maltempo negli ultimi giorni

Dalla mezzanotte attivo il numero solidale 45500 a sostegno delle popolazioni del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria, colpite dal maltempo negli ultimi giorni

Su richiesta dei presidenti delle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria, grazie al protocollo d’intesa esistente tra il Dipartimento della Protezione Civile e gli operatori di telefonia fissa e mobile, sarà attivo dalle ore 0.00 del 4 novembre il numero solidale 45500 a sostegno delle popolazioni del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria, colpite dal maltempo negli ultimi giorni.

Attraverso gli operatori che aderiranno all’iniziativa, sarà possibile donare due euro inviando un sms solidale o effettuando una chiamata da rete fissa al 45500.

I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarli alle regioni interessate e saranno ripartiti proporzionalmente ai danni accertati.

Le somme saranno impiegate per la realizzazione di progetti a favore dei territori coinvolti, su proposta delle regioni, mentre per le attività emergenziali nelle zone danneggiate è a disposizione il fondo per le emergenze nazionali.

Il sopralluogo di Borrelli nelle zone più colpite dal maltempo

«Sono convinto che il Trentino riuscirà velocemente a rimediare a questi danni. Ci vorranno molti anni per il patrimonio boschivo ma tutto il resto sarà fatto prontamente perché c’è una provincia autonoma efficiente con una protezione civile all’avanguardia a livello nazionale». Sono le parole del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in occasione dei sopralluoghi in Trentino e Friuli Venezia Giulia nelle zone colpite dalla forte ondata di maltempo che si è abbattuta sull’Italia a partire dal 28 ottobre scorso.

«E’ una situazione di danni diffusi ma anche di ripristini in corso», ha detto Borrelli, «ci sarà molto da fare perché la devastazione è totale soprattutto per i danni all’agricoltura e agli alberi in Val di Fiemme e di Fassa. Ci vorranno anni e cambierà anche la gestione del territorio cambieranno i rischi slavine e valanghe in quei territori».

Dopo un sopralluogo aereo delle aree della zona di Dimaro, in Val di Sole, interessata da numerose frane e smottamenti e delle valli di Fiemme e Fassa, il Capo Dipartimento ha incontrato a Trento le autorità locali e le strutture operative. Il trasferimento poi a Tolmezzo (Ud) per la riunione organizzata dalla Regione Friuli Venezia Giulia con i sindaci dei comuni interessati dagli eventi alluvionali.

«Voglio ringraziare tutti coloro che sono intervenuti durante questa emergenza», ha concluso il Capo Dipartimento, «perché abbiamo gestito un evento superiore a quello del 1966 ed è grazie al grande lavoro di governo delle acque, come quello fatto sui fiumi Piave e Tagliamento, che si sono evitati ulteriori ingenti danni».

Il team del Dipartimento della Protezione Civile, giunto nei territori colpiti, prosegue intanto le sue attività a supporto del Sistema regionale di protezione civile del Veneto. I sopralluoghi di Borrelli sono proseguiti invece oggi in Friuli Venezia Giulia.