Premio Sakharov 2018: otto candidati in lizza


Il Parlamento europeo ha scelto i candidati per il premio Sakharov per la libertà di pensiero 2018: ecco le ragioni delle loro candidature. Il vincitore sarà annunciato il 25 ottobre

Il Parlamento europeo ha scelto i candidati per il premio Sakharov per la libertà di pensiero 2018: ecco le ragioni delle loro candidature. Il vincitore sarà annunciato il 25 ottobre

Dal 1988 il Parlamento europeo premia con il riconoscimento del Premio Sakharov le persone o le organizzazioni che si sono distinte per il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Ora le Commissioni Affari esteri, Sviluppo e Diritti umani hanno annunciato i candidati all’edizione 2018.

La lista dei candidati

Oleg Sentsov, regista ucraino, è stato condannato a 20 anni di reclusione con l’accusa di aver “complottato atti terroristici” contro il dominio “de facto” della Russia sulla Crimea. Amnesty International ha descritto il processo giudiziario come “un processo iniquo dinanzi a un tribunale militare”. Proseguendo il suo sciopero della fame da maggio 2018, Sentsov è diventato anche un simbolo della sorte dei circa 70 cittadini ucraini illegalmente arrestati e condannati a lunghe pene detentive dalle forze di occupazione russe nella penisola di Crimea. È stato nominato dal Partito popolare europeo.

ONG che proteggono i diritti umani e salvano le vite dei migranti nel Mar Mediterraneo Dal 2015 gli operatori e i volontari delle ONG hanno effettuato operazioni di salvataggio nel Mediterraneo per salvare la vita dei rifugiati che tentano di raggiungere le coste europee. Le organizzazioni candidate sono: Boat Refugee Foundation, Jugend Rettet, Lifeline Rescue Boat, Médecins Sans Frontières international, MOAS, Proactiva Open Arms, PROEM-AID, Save the Children, Sea Eye, Sea-Watch e SOS Mediterranée. Sono state nominate dal gruppo dei Socialisti e democratici e dal gruppo dei Verdi.

Seyran Ateş è un’avvocata tedesca di origini turche nonché attivista impegnata nella lotta contro l’estremismo religioso e l’oppressione delle donne. Ha lavorato per istituire a Berlino la moschea Ibn Rushd Goethe, la prima moschea nella quale le donne e gli uomini possono pregare insieme. Per la sua attività è stata bersaglio di minacce di morte che la costringono a vivere costantemente sotto scorta. Nominata dai Conservatori e riformisti europei e da altri 40 deputati per l’impegno alla protezione dei diritti umani e la sua devozione per un Islam moderno e aperto.

CAESAR è lo pseudonimo di un ex fotografo militare siriano che è riuscito a far uscire clandestinamente dal paese oltre 55 000 fotografie che documentano le atrocità della guerra. Human Rights Watch ha confermato l’autenticità dei suoi scatti. Le fotografie di CAESAR svolgeranno un ruolo essenziale per l’istruzione delle cause civili e penali a carico dei responsabili. Il gruppo dell’Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa ha candidato CAESAR.

Nasser Zefzafi è il leader di Hirak, un movimento sociale della regione marocchina del Rif, che combatte la corruzione, l’oppressione e gli abusi di potere. È stato condannato nel giugno 2018 a 20 anni di reclusione con l’accusa di “cospirazione contro la sicurezza dello Stato”. In seguito il re Mohammed VI ha graziato 188 attivisti del movimento Hirak, ma non lui. È stato in sciopero della fame per denunciare le sue condizioni di detenzione. Per la sua lotta “contro l’oppressione e gli abusi di potere” chiedono che gli venga conferito il premio il gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica, Marie-Christine Vergiat, Kati Piri, Judith Sargentini e 39 altri deputati.

Dewayne Johnson è un ex giardiniere statunitense che ha appena vinto un caso storico contro Monsanto, ottenendo un risarcimento danni. Johnson è stato il primo a

portare in tribunale la multinazionale con l’accusa che l’erbicida venduto dalla società con la marca Roundup fosse cancerogeno. Ha ormai solo pochi mesi di vita, ma ciò non gli ha impedito di essere presente al processo, testimoniando a proposito della sua sofferenza. È stato candidato dai deputati del gruppo Europa della libertà e della democrazia diretta come ispirazione per tutti coloro che hanno paura di affrontare un processo per difendere i propri diritti.

AfriForum è una ONG per i diritti delle minoranze che protegge i diritti della minoranza Afrikaner in Sudafrica. Si prodiga per sensibilizzare al problema degli attacchi nelle aziende agricole, degli omicidi degli agricoltori e della questione dell’esproprio dei terreni senza indennizzi, che può minacciare i diritti di proprietà e la sicurezza alimentare. La nomina il gruppo Europa delle nazioni e della libertà.

Mary Wagner è un’attivista canadese arrestata per “disturbato” una clinica che pratica aborti a Toronto. È rimasta in prigione per non aver rispettato un ordine del tribunale di non avvicinarsi alle cliniche dove si praticano aborti. La nominano Marek Jurek e altri 41 deputati.

Il procedimento

Le nomine al Premio Sakharov posso essere fatte dai gruppi politici e/o da gruppi di almeno 40 europarlamentari. Le Commissioni Affari e Sviluppo votano i tre candidati finali sulla base delle proposte. La Conferenza dei Presidenti, cioè il Presidente del Parlamento europeo e i leader dei gruppi politici scelgono il vincitore.

Il calendario del premio

Il 9 ottobre 2018 in un incontro congiunto delle Commissioni Affari esteri, Diritti umani e Sviluppo si terrà il primo voto per scegliere i tre finalisti che concorreranno per ricevere il premio. Il premio Sakharov verrà consegnato durante una cerimonia il 12 dicembre a Strasburgo.

Nel 2017 il premio è stato assegnato all’opposizione democratica in Venezuela.