Pratiche UE più facili con lo sportello unico digitale


Nasce lo sportello unico digitale per tutte le procedure amministrative nell’Unione europea: semplificherà il modo in cui interagiamo con le pubbliche amministrazioni

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Le procedure burocratiche possono essere molto complicate. Sia se dobbiamo richiedere qualcosa per la nostra vita privata, come un certificato di nascita, sia se lo dobbiamo fare per il nostro lavoro, come fare domanda per un permesso commerciale. Ancora di più se dobbiamo farlo da un paese all’altro. Il nuovo Sportello unico digitale, approvato dalla plenaria lo scorso 13 settembre 2018, semplificherà le procedure amministrative più usate, rendendole accessibili in tutti gli stati membri.

Accessibile in tutte le lingue dell’UE, con uno spazio sul portale “Your Europe”, lo sportello permetterà di accedere a procedure come: certificati di nascita, rinnovo della carta d’identità, permessi per le imprese, assicurazione malattia, prestiti per studenti e riconoscimento dei titoli di studio.

Queste procedure saranno disponibili anche in un altro paese UE.

Marlene Mizzi, deputata maltese dei Socialisti e Democratici, responsabile della proposta, ha dichiarato: “Le nuove regole renderanno più facile ai cittadini e alle imprese gestire la propria amministrazione online con un singolo sportello, che darà accesso a procedure e informazioni di qualità. Lo sportello digitale unico offrirà servizi pubblici inclusivi, senza frontiere e orientati all’utente per cittadini e imprese a livello nazionale e europeo”.

Gli stati membri dovranno modernizzare i propri sistemi per assicurarsi che siano accessibili online nella lingua del paese e almeno in un’altra lingua. I servizi online devono essere accessibili ai cittadini disabili. Lo sportello dovrebbe rendere la vita più facile agli utenti anche perché una volta inserito il documento nel sistema, non si dovrà rimandarlo. Potrà essere riutilizzato se necessario per un’altra procedura.

Il sistema online dovrebbe far risparmiare 855,00 ore all’anno ai cittadini e €11 miliardi di euro all’anno alle imprese, come dichiarato dalla Commissaria europea per il mercato interno, Elżbieta Bieńkowska.

E adesso? Una volta che le nuove regole saranno formalmente approvate dal Consiglio e il regolamento entrerà in vigore, le amministrazioni locali, regionali e nazionali avranno cinque anni per mettersi in regole e offrire tutti i servizi previsti. Si stima che molti servizi saranno disponibili prima della scadenza.