Infrastrutture: più ingegneri per la messa in sicurezza


Dal congresso CNI misure per la messa in sicurezza delle infrastrutture. Il ministro Toninelli: nuove assunzioni per ingegneri al Mit e un’agenzia per controllare le opere pubbliche

Dal congresso CNI misure per la messa in sicurezza delle infrastrutture. Il ministro Toninelli: nuove assunzioni per ingegneri al Mit

“Non vi nascondo l’emozione nell’essere qui di fronte a quella che dovrebbe essere la classe dirigente di cui il Paese ha bisogno. Mi fa piacere essere qui”.  Ha iniziato così il suo discorso Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e  dei Trasporti, parlando alla platea del 63° Congresso degli Ordini nazionali Ingegneri, riuniti a Roma per fare il punto sulla categoria.

“Voi per professione vi trovate nella parte di chi fa e chi realizza le cose, ha continuato  Toninelli, e abbiamo bisogno di voi per il rilancio del Paese.  Per questo il mio ministero sta per lanciare un reclutamento straordinario di professionisti per controllare, per verificare lo stato delle nostre infrastrutture, a partire da quelle più critiche”.

Secondo il Ministro occorre porre rimedio alla vera emergenza dell’Italia, ancora “antica e fragile in tante aree”, ovvero la manutenzione ordinaria. Per far sì che ciò si realizzi, il decreto Genova in arrivo prevede la costituzione di una nuova struttura dedicata al controllo delle opere, un’agenzia pubblica indipendente per il controllo dei concessionari e per le ispezioni con ingegneri pubblici. Un ruolo  fondamentale lo avranno le nuove tecnologie per sorvegliare le opere in modo ottimale. A questo proposito il Mit , in collaborazione con il Cnr e l’Agenzia spaziale italiana, sta valutando la possibilità di coinvolgere il sistema satellitare nello screening delle infrastrutture.

Toninelli ha inoltre annunciato che chi gestisce le opere dovrà installare dei sistemi di monitoraggio dinamico in modo da alimentare costantemente una banca dati centrale che possa acquisire tutte le informazioni riguardanti lo stato e la manutenzione di tutte le infrastrutture stradali e autostradali.

Il ministro ha anche precisato che la struttura del Mit  che deve gestire la sorveglianza delle infrastrutture attraverso le verifiche, avrebbe dovuto contemplare 250 elementi, tutti ingegneri specializzati. “Ne ha invece  118, di cui la metà amministrativi. Allora è assurdo, paradossale vedere tanti giovani ingegneri a spasso o precari, umiliati, che sopravvivono con piccoli incarichi a termine o a giornata, in una nazione che rischia nel frattempo di cadere a pezzi”. E ha aggiunto: “stiamo lavorando a innovazioni importanti che possano rendere sempre più efficaci misure come l’ecobonus oppure l’ultimo arrivato, il sismabonus”.

Non solo, nell’agenda del Mit, anche la significativa riduzione del peso dei requisiti di partecipazione alle gare per gli operatori di piccole e medie dimensioni. “Il nuovo Codice Appalti avrebbe dovuto aprire il mercato dei SIA  a giovani ingegneri, ma questo non è accaduto”.