Scuole sicure al via, Salvini: “Soldi ben spesi”


Parte il piano Scuole sicure voluto dal Viminale per contrastare lo spaccio di droga fuori e dentro gli istituti. Salvini: “Battaglia antidroga quartiere per quartiere, scuola per scuola iniziando dalle 15 principali città italiane”

Parte il piano Scuole sicure voluto dal Viminale per contrastare lo spaccio di droga fuori e dentro gli istituti. Salvini: "Battaglia antidroga quartiere per quartiere, scuola per scuola iniziando dalle 15 principali città italiane"

Al via il piano straordinario contro la droga nelle scuole messo a punto dal Viminale per le principali città italiane.

Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia, Verona, Messina, Padova e Trieste avranno a disposizione un fondo complessivo da 2,5 milioni per incrementare i controlli, assumere agenti della polizia locale a tempo determinato, coprire i costi degli straordinari o installare impianti di videosorveglianza.

Le amministrazioni locali beneficiarie dei contributi dovranno produrre una specifica istanza alla prefettura che, attraverso il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ne verificherà la coerenza complessiva rispetto alle finalità dell’iniziativa.

“Il problema dei reati connessi agli stupefacenti mi sta particolarmente a cuore – afferma il ministro dell’Interno Matteo Salvini – avendo un figlio in età adolescenziale alle scuole superiori”. “La cosa che preoccupa – aggiunge il vicepremier – è che c’è una diminuzione dell’età media del primo uso di stupefacenti e le scuole risultano essere punto di attrazione per i venditori di morte”. Anche i dati, registrati lo scorso anno, vedono un aumento dei reati connessi agli stupefacenti del 12,5% pur essendo aumentato, della stessa percentuale, il numero delle persone denunciate o arrestate.

L’obiettivo del progetto, prosegue il ministro, è di “fare una battaglia antidroga quartiere per quartiere, scuola per scuola iniziando dalle 15 principali città italiane, coinvolgendo i presidi, i sindaci e le prefetture”.

“Se riusciremo ad allontanare anche un solo spacciatore da un solo ragazzino che entrerà in classe la settimana prossima saranno soldi ben spesi”, così come lo sono stati i 2,5 milioni di euro impegnati nel progetto “Spiagge sicure”, non ancora concluso. L’iniziativa, spiega il ministro, ha avuto dei risultati assolutamente positivi ed al di sopra di ogni aspettativa.

Si tratta comunque di una sperimentazione che se funzionerà sarà estesa, nei prossimi mesi anche ad altre città. “E’ una vera e propria emergenza – precisa Salvini – visto che in alcune situazioni l’età di consumo si riduce ai 12 e 13 anni, il che è una cosa incredibile che ci riporta non solo alle scuole medie superiori ma, addirittura, alle scuole medie inferiori”.

Codacons: “Bene, ma la priorità è l’edilizia scolastica”

Bene incrementare la lotta all’uso di droghe nelle scuole, ma la priorità del Governo deve essere quella di garantire la sicurezza degli edifici scolastici, considerato che oggi una scuola su due non è a norma e rappresenta un potenziale pericolo per studenti e personale scolastico.

Lo afferma il Codacons, commentando l’iniziativa “Scuole sicure” lanciata oggi dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, in una conferenza stampa al Viminale insieme al capo della polizia Franco Gabrielli.

“I giovani non devono fare uso di sostanze stupefacenti dentro e fuori le scuole, ma è più importante che le stesse scuole non gli crollino addosso come avvenuto sempre più frequentemente negli ultimi anni, con un moltiplicarsi di cedimenti di soffitti e controsoffitti in tutta Italia – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Per questo rivolgiamo un appello a Matteo Salvini, affinché verifichi come sono stati spesi i soldi stanziati nel 2015 per la sicurezza scolastica (400 milioni di euro) e quali interventi siano stati realmente realizzati”.

“Non è più tollerabile mandare i ragazzi a studiare in edifici che rappresentano un rischio oggettivo per l’incolumità pubblica, e in tal senso se non saranno prese al più presto adeguate misure chiederemo ai Prefetti di tutta Italia di bloccare gli accessi alle scuole che non rispettano gli standard minimi di sicurezza” conclude Rienzi.