Terremoto Molise: oltre 200 repliche a Montecilfone


Sequenza sismica in Molise: l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato oltre 200 scosse di terremoto dopo quella di magnitudo Ml 5.2 con epicentro a Montecilfone

Sequenza sismica in Molise: l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato oltre 200 scosse di terremoto dopo quella di magnitudo Ml 5.2 con epicentro a Montecilfone

Sono oltre 200 le repliche alla scossa di terremoto di magnitudo Ml 5.2 con epicentro a Montecilfone, in provincia di Campobasso, che dal 16 agosto tengono con il fiato sospeso centinaia di residenti.

Il dato emerge dall’aggiornamento dell’INGV sulla sismicità in corso nell’area colpita dal terremoto di magnitudo Ml 5.2 (Mw 5.1) del 16 agosto 2018 alle ore 20:19 italiane e sulle localizzazioni degli eventi più forti.

Alle ore 15:00 del 20 agosto 2018, gli eventi localizzati nell’area, a partire dal 14 agosto, sono oltre 200, di cui 9 di magnitudo maggiore o uguale a 3.0; di questi, due hanno avuto magnitudo Mw 4.6 e Mw 4.4, avvenuti il 14 ed il 16 agosto rispettivamente, ed uno, la scossa principale, ha avuto magnitudo Mw 5.1.

Ieri sono stati registrati due terremoti con magnitudo superiore a 2.0, il più forte dei quali è un evento avvenuto alle ore 02:07 di magnitudo ML 3.0 con epicentro sempre a Montecilfone.

Il Gruppo Operativo SISMIKO ha installato nella zona alcune stazioni sismiche temporanee che hanno migliorato il livello di detezione dei terremoti da parte della Rete Sismica Nazionale (RSN). La zona risultava ben monitorata, ma infittire la rete di monitoraggio sismico è molto importante per migliorare le localizzazioni ottenute dalla Sala di Sorveglianza Sismica (in particolare la profondità) e caratterizzare così le faglie attive.

Per quanto riguarda gli eventi principali della sequenza, l’INGV spiega che le elaborazioni per il calcolo dell’ipocentro effettuate dai ricercatori INGV mostrano che valori di profondità compresi tra 9 e 20 km risultano ugualmente compatibili con le osservazioni. Tuttavia una profondità maggiore di 9 km è stata comunque fin da subito ritenuta più compatibile con il vasto risentimento regionale dell’evento più forte, con le accelerazioni massime registrate alle stazioni più vicine di circa il 4% di g (in particolare 4.6 % di g alla stazione SGPA). Inoltre le determinazioni ipocentrali fatte nell’ultimi due giorni, da quando ci sono le stazioni temporanee, localizzano eventi anche a profondità di poco maggiori di 20 km.

Per questo motivo le localizzazioni dei tre eventi principali, quelli di magnitudo superiore a 4.0, sono state ricalcolate dagli analisti INGV del Bollettino Sismico Italiano: sono stati ricontrollati i valori dei tempi di arrivo delle fasi sismiche e valutato il contributo delle singole stazioni, soprattutto quelle a distanza notevole dagli epicentri. L’incertezza sulla profondità risulta così ridotta ed i valori medi compresi tra i 17 ed i 20 km. Inoltre le localizzazioni epicentrali sono leggermente cambiate: per gli eventi del 16 agosto si tratta di piccole variazioni, mentre l’evento del 14 agosto, pur mantenendo la stessa profondità, è stato rilocalizzato più a nord, ad una minore distanza dal comune più vicino, Montecilfone (CB).

Nonostante queste nuove elaborazioni, per determinare in modo definitivo le profondità ipocentrali saranno necessarie analisi di maggiore dettaglio e l’utilizzo di un modello crostale specifico.