Caporalato, consulenti del lavoro infuriati con la Cgil


Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro respinge con forza le accuse false e infondate della Flai-Cgil in materia di caporalato ed avvia azioni legali per tutelare l’immagine della categoria

Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro respinge con forza le accuse false e infondate della Flai-Cgil in materia di caporalato

“Siamo esterrefatti e indignati dalle dichiarazioni rilasciate dal segretario generale della Flai-Cgil, Umberto Franciosi, e respingiamo con forza tutte le pesanti accuse che ci vengono mosse, totalmente false e infondate”.

Così il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro risponde all’articolo pubblicato oggi a pagina 9 del quotidiano “Corriere di Bologna”, con richiamo in prima pagina, dal titolo “Diecimila lavoratori in subappalto. Qui caporali in giacca e cravatta”, nel quale si sostiene che i Consulenti del Lavoro siano gli artefici di una catena di appalti e subappalti illegali.

“Nell’articolo si delinea un’ immagine dei Consulenti del Lavoro del tutto estranea dalla realtà – evidenzia il CNO -, come dimostra l’impegno che da anni portiamo avanti per contrastare ogni forma di sfruttamento del lavoro e promuovere la dignità e l’etica del lavoro. Quotidianamente, raccogliamo e inoltriamo agli organi competenti segnalazioni di irregolarità riscontrate dai Consulenti del Lavoro nello svolgimento delle proprie attività professionali sul territorio. E proprio in Emilia Romagna sono stati denunciati dalle nostre organizzazioni territoriali i casi di diffusione incontrollata dell’appalto di servizi nel mondo del turismo della Riviera Romagnola”.

“Ma le attività dei Consulenti del Lavoro in tema di lavoro etico sono molteplici. Fra le più importanti e recenti iniziative della Categoria sul tema, il protocollo d’intesa siglato con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro per la realizzazione di un “Osservatorio nazionale per la legalità” con l’obiettivo di analizzare le problematiche e contrastare il lavoro irregolare e sommerso, sensibilizzare imprese, lavoratori ed operatori del mercato del lavoro sulle criticità derivanti da pratiche di dumping contrattuale e sociale, appalti irregolari, somministrazione ed intermediazione illecite, fenomeni di caporalato ed utilizzo distorto dell’istituto della cooperativa”.

“Contro gli appalti illeciti, le cooperative spurie, le imprese che violano la legge nella gestione dei rapporti di lavoro, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro è da sempre in prima linea. Nel 2014 è stato siglato l’accordo con l’ Ispettorato Nazionale del Lavoro che ha dato vita all’ “Asse.Co.”, l’asseverazione di regolarità contributiva e retributiva rilasciata dai Consulenti del Lavoro per certificare il rispetto delle norme da parte delle imprese a tutela dei lavoratori e, al tempo stesso, promuovere e diffondere una vera e propria cultura della legalità”.

“A fronte di tutto ciò – conclude il CNO – c’è un silenzio assordante delle associazioni sindacali sul fenomeno delle cooperative spurie, metodo con cui viene aggirata la normativa in materia di lavoro con conseguente riduzione di diritti e tutele dei lavoratori. Per questo respingiamo al mittente le accuse della Cgil che, se è in possesso di casi concreti ipotizzati, ha il dovere di rivolgersi alla Procura della Repubblica senza infangare decine di migliaia di professionisti che svolgono con serietà ed etica il proprio lavoro. A tutela della credibilità e onorabilità dei Consulenti del Lavoro saranno immediatamente avviate tutte le azioni legali sia penali che civili, comprese quelle mirate al risarcimento del danno di immagine procurato”.