Alla Marciana in mostra i ritratti degli ultimi quattro direttori


Nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia fino al 30 agosto la mostra “Mimmo Alfarone. Quattro ritratti per la Marciana”

Nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia fino al 30 agosto la mostra “Mimmo Alfarone. Quattro ritratti per la Marciana”

Da domani, lunedì 30 luglio, a partire dalle ore 15.00, fino a tutto il 30 agosto 2018, nelle nuove stanze dei Ridotti (ingresso dal Museo Correr, Ala napoleonica di Piazza San Marco), la Biblioteca Nazionale Marciana esporrà i ritratti di Gian Albino Ravalli Modoni, Marino Zorzi, Maria Letizia Sebastiani e Maurizio Messina, i direttori che hanno ricoperto l’incarico dal 1976 ad oggi. Le opere sono del pittore Mimmo Alfarone, uno dei più accreditati ritrattisti contemporanei, come riconosciuto dagli storici dell’arte Maurizio Calvesi e Robert Storr.

La collaborazione con l’artista si è consolidata dopo la sua mostra personale intitolata “Portraits, Artistic People – International Edition”, tenutasi nel 2012, nelle Sale Monumentali della Biblioteca Marciana, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio.

Mimmo Alfarone con i suoi ritratti ha voluto completare la “galleria” dei dipinti presenti nella Direzione della Biblioteca, e raffiguranti illustri personaggi come il Cardinale Bessarione, fondatore della Libreria di San Marco, divenuta poi Biblioteca Nazionale Marciana, o importanti bibliotecari, custodi e direttori, come Jacopo Morelli, Giuseppe Valentinelli, Salomone Morpurgo, Carlo Frati, Giulio Coggiola, Luigi Ferrari, Pietro Zorzanello e Tullia Gasparrini Leporace.

L’attuale direttore Maurizio Messina, giunto al termine del suo mandato, ha ritenuto opportuno rendere partecipe la comunità degli utenti e dei visitatori della Marciana di queste recenti acquisizioni, esponendo temporaneamente i ritratti, in attesa di dare loro una collocazione stabile e definitiva sulle pareti della Biblioteca. L’esposizione vuole anche essere espressione di tangibile gratitudine all’artista, che ha pensato di donare le sue opere alla Biblioteca, in modo che divenissero bene della comunità.