Dopo 20 anni identificata salma di una donna sepolta al Flaminio


Identificata la salma di una donna scomparsa nel 1998: era sepolta nel cimitero Flaminio

La salma senza nome di una donna, esumata nel cimitero Flaminio e sottoposta ad approfonditi accertamenti, è stata identificata dopo vent’anni

La salma senza nome di una donna, esumata nel cimitero Flaminio e sottoposta ad approfonditi accertamenti, è stata identificata dopo vent’anni. Si tratta di una persona scomparsa nel 1998. Il risultato raggiunto, che ha evitato che i resti della donna finissero anonimi nell’ossario, è frutto del lavoro svolto dal Ris di Roma e dalla Uoc di Medicina legale e delle assicurazioni dell’Università “Sapienza” Policlinico Umberto I.

L’identificazione della donna è stata possibile mettendo insieme i risultati delle attività di analisi sul profilo antropologico dei resti (caratteristiche dentali e altri reperti) e le attività investigative. I successivi riscontri genetici hanno poi fornito un’ulteriore conferma. Le analisi genetiche, infatti, sono sempre difficoltose su resti umani molto compromessi. Possono addirittura rivelarsi inutili se eseguite a priori, senza un sospetto di identità. È determinante, invece, l’analisi odontologica e antropologica forense, che viene applicata già da tempo nei protocolli internazionali.

Snodo fondamentale per la condivisione delle informazioni, tra tutte le componenti interessate, è stato l’Ufficio decessi, voluto dal procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone. Ha messo a disposizione i fascicoli archiviati e rilasciato in modo tempestivo le necessarie autorizzazioni.
Indispensabile è stata la condivisione delle attività operative tra:

  • il Ris di Roma;
  • il comando provinciale dei Carabinieri;
  • il gabinetto interregionale di Polizia scientifica;
  • la questura di Roma – divisione anticrimine.

La decisione di sottoporre ad esami i corpi non identificati, dissepolti nel cimitero romano, è stata assunta dai firmatari del Protocollo d’intesa in materia di cadaveri non identificati nella Regione Lazio sottoscritto, l’8 marzo 2017: Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, procura generale presso la Corte d’Appello di Roma, procura della Repubblica di Roma, regione Lazio, rettori delle università degli studi “Sapienza”, “Tor Vergata” e “Cattolica del Sacro Cuore”, comune di Roma, Anci Lazio, con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato.

L’ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse Mario Papa avrà cura di promuovere su tutto il territorio nazionale il metodo di lavoro adottato in questa occasione, rivelatosi un modello di buona pratica.