Dipendenti pubblici con buoni pasto Qui! inutilizzabili: è caos


Buoni pasto del gruppo Qui! inutilizzabili per migliaia di dipendenti pubblici. Fp Cgil e Codacons chiedono una soluzione immediata del problema

Buoni pasto del gruppo Qui! inutilizzabili per migliaia di dipendenti pubblici. Fp Cgil e Codacons chiedono una soluzione immediata del problema

Ancora caos dopo lo stop ai buoni pasto della società Qui!, molto diffusi tra i dipendenti pubblici, con la decisione della stessa Consip di arrivare alla risoluzione della convenzione in alcune regioni.

Consip ha proceduto con la risoluzione della convenzione ‘Buoni Pasto ed. 7’ – relativamente al lotto 1 (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta) e lotto 3 (Lazio), stipulati con Qui!Group S.p.A. – per reiterato, grave e rilevante inadempimento delle obbligazioni contrattuali.

Inadempimento, spiega la Funzione Pubblica della CGIL, “che ha determinato in un larghissimo numero di casi l’impossibilità per i dipendenti interessati di spendere i buoni pasto emessi”.

Sulla vicenda è intervenuta il ministro della Pa, Giulia Bongiorno, e il sindacato in una nota “prende atto del fatto che il ministro Bongiorno abbia colto, dopo le nostre reiterate denunce, l’estrema urgenza dettata dalla insolvibilità dei buoni Qui! Ticket. Adesso ci aspettiamo atti coerenti e conseguenti“.

La Fp Cgil rivendica quindi “atti che permettano alle lavoratrici e ai lavoratori interessati di rientrare in possesso di buoni pasto che siano effettivamente utilizzabili e, soprattutto, di ottenere il rimborso di quelli che sono tuttora in loro possesso”.

Per queste ragioni, aggiunge la categoria della Cgil, “serve un atto da parte del Ministero che acceleri il processo di restituzione ai dipendenti pubblici di quanto loro spetta. Così come c’è bisogno per un verso di fornire indicazioni chiare a quelle amministrazioni tuttora legate da un rapporto contrattuale con la Qui! Group e, per l’altro, di maggiori verifiche, per quanto riguarda le procedure per il prossimo appalto, sull’affidabilità delle imprese partecipanti”, conclude la Fp Cgil.

Per il Codacons “i buoni pasto sono un diritto economico acquisito dai lavoratori e devono essere usufruiti senza alcuna limitazione di sorta”.

“La questione dei buoni pasto che non sarebbero più accettati da numerosi pubblici esercizi e della grande distribuzione coinvolge una platea enorme di consumatori pari a 1 milione di dipendenti pubblici – spiega il presidente Carlo Rienzi –. E’ assolutamente illegittimo che un diritto acquisito dei lavoratori venga cancellato con un gesto di spugna e pertanto, se non saranno trovate soluzioni immediate al problema, saranno inevitabili le azioni legali del Codacons contro chi non accetterà i buoni pasto e contro la società erogatrice, a tutela dei titolari dei ticket economicamente danneggiati”.

Il Codacons inoltre è pronto a presentare una valanga di costituzioni di parte offesa nell’inchiesta aperta dalla Procura di Genova relativa all’insolvenza della Qui! Group, società con sede a Genova che si occupa della fornitura di buoni pasto.

“I lavoratori danneggiati possono finalmente far valere i propri diritti costituendosi nella vicenda in qualità di parte lesa – spiega il presidente Carlo Rienzi –. E’ assolutamente falsa l’affermazione secondo cui i possessori di buoni pasto non possono ottenere giustizia e devono arrendersi perdendo i propri soldi”.

“In tal senso il Codacons, unica associazione dei consumatori che si è attivata sul caso dei buoni pasto a tutela di 1 milione di cittadini coinvolti, è pronto a presentare una valanga di azioni risarcitorie nel procedimento aperto dalla Procura se non sarà trovata una soluzione urgente al problema, e se i lavoratori non potranno far valere il diritto acquisito all’utilizzazione dei buoni pasto”.