Opere incompiute: in un anno 105 ecomostri in meno


Pubblicato l’aggiornamento dell’Anagrafe delle opere incompiute di interesse nazionale: sono 647 al 31 dicembre 2017, 105 in meno del precedente rilevamento (-14%)

Pubblicato l’aggiornamento dell’Anagrafe delle opere incompiute di interesse nazionale: sono 647 al 31 dicembre 2017, 105 in meno del precedente rilevamento (-14%)

Più di cento ecomostri in meno sul territorio italiano. Lo certifica l’aggiornamento dell’Anagrafe delle Opere pubbliche Incompiute di interesse nazionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

I dati evidenziano che, rispetto al 2016 c’è stata una contrazione del numero delle opere incompiute, ridotte da 752 a 647 (- 105 opere, pari a – 14%), confermando una ripresa a completamento delle opere o demolizione, già registrata lo scorso anno.

L’azione sinergica intercorsa tra il Ministero dei Trasporti, le Regioni e le Provincie autonome, con la fattiva collaborazione istituzionale di ITACA, ha peraltro prodotto risultati ancor più significativi sotto il profilo dell’accuratezza dell’indagine prodromica alla pubblicazione dell’elenco-anagrafe.

L’elenco, compilato dalle Regioni, dalle Provincie autonome e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si riferisce alle opere incompiute al 31 dicembre 2017.
I dati (in pdf o sulle pagine web) sono stati caricati dalle amministrazioni titolari dei procedimenti sull’apposito sito tramite il SIMOI – Sistema informatico di monitoraggio delle opere incompiute – e sono pubblicati alla pagina del Ministero dei Trasporti http://www.serviziocontrattipubblici.it.

Il dicastero in una nota specifica che “l’aggiornamento dell’anagrafe delle opere incompiute di competenza, rispettivamente, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e delle Regioni e delle Provincie Autonome, è realizzato ai sensi del D.M. 13 marzo 2013, n. 42 disciplinante il “Regolamento recante modalità di redazione dell’elenco anagrafe delle opere pubbliche incompiute, di cui all’art. 44 bis del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214”.