Saldi estivi già iniziati: il punto di Confcommercio


In Sicilia, Provincia di Trento e Basilicata sono iniziati i saldi estivi 2018, dal 7 luglio sconti anche nelle altre regioni. Confcommercio: spesa pro capite di circa 100 euro

In Sicilia, Provincia di Trento e Basilicata sono iniziati i saldi estivi 2018, dal 7 luglio sconti anche nelle altre regioni. Confcommercio: spesa pro capite di circa 100 euro

I saldi estivi sono iniziati in Sicilia, nella Provincia autonoma di Trento e oggi anche in Basilicata mentre, secondo il calendario 2018, in tutte le altre regioni partiranno sabato 7 luglio.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo poco meno di 230 euro, per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro. Il presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio, Renato Borghi, commenta: “Dopo una stagione primavera/estate non proprio esaltante dal punto di vista dei consumi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori ed articoli sportivi c’è attesa per questi saldi estivi che rappresentano un banco di prova per il dettaglio moda multibrand“.

“I saldi, tenendo conto anche di previsioni di vendita pressoché in linea con quelle dell’anno scorso, continuano ad essere appetibili per i consumatori nonostante un contesto di concorrenza globale, o meglio di ‘dittatura digitale’, capace di condizionare tutto, dalla filiera produttiva al modo delle persone di consumare e relazionarsi. Abbiamo chiesto l’introduzione della web tax perché i colossi del web devono stare nello stesso mercato con le stesse regole e con le stesse imposte delle nostre attività. A questo proposito, auspichiamo che la Ue guardi a quanto deciso dalla Corte Suprema Usa che ha dato il via libera alle tasse sulle vendite on-line” aggiunge.

Le regole per i saldi estivi

1Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

4Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi Chiari”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.

Codacons denuncia: “Nelle altre regioni sconti già iniziati”

Partiti nelle prime regioni (Sicilia e Basilicata) i saldi estivi 2018, ma nel resto d’Italia già quasi 1 negozio su 3 applica sconti speciali ai propri clienti. Lo afferma il Codacons, che come ogni anno monitora l’andamento degli sconti di fine stagione.

Quest’anno il dato che emerge è una percentuale di sconto medio praticato sulla merce in vendita più elevato rispetto allo scorso anno, spiega l’associazione. Su abbigliamento e calzature, infatti, i saldi sono partiti con sconti medi compresi tra il 30 e il 40%, ma ci sono anche negozi che da subito hanno applicato una politica aggressiva scontando la merce del 50%, a dimostrazione del fondato timore di un calo delle vendite.

Nel resto d’Italia i saldi, seppur non partiti ufficialmente, vengono già praticati in numerosi esercizi: in base alle rilevazioni del Codacons quasi 1 negozio su 3 applica sconti proponendoli direttamente ai consumatori in fase di acquisto, accettando le richieste di sconti dei cittadini o inviando mail, sms e messaggi WhatsApp ai clienti fidati.

E come ogni anno non mancano i finti saldi, con prezzi ricaricati prima di applicare lo sconto, merce degli anni passati ritirata fuori come fosse di stagione e fregature di ogni tipo.