Finto parlamentare truffa padre e figlio: arrestato con 2 complici


Si impossessano di 20mila euro con una truffa fingendosi parlamentare, segretario e impiegato di banca: tre romani scoperti dalla Polizia di Stato

Si impossessano di 20mila euro con una truffa fingendosi parlamentare, segretario e impiegato di banca: tre romani scoperti dalla Polizia di Stato

Un falso parlamentare, il suo segretario, ovviamente falso, ed un finto impiegato di banca, con tanto di location in un albergo situato nella zona di piazza Montecitorio.

Niente di strano se non fosse che si trattava solo di una messinscena che ha tratto in inganno padre e figlio, che pensavano di effettuare una transazione particolarmente conveniente ma sono caduti nella truffa del finto parlamentare.

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, grazie ad un conoscente i due erano venuti a conoscenza della possibilità di scambiare, con un guadagno del 30%, banconote da 500 euro, detenute dal falso parlamentare, asseritamente in procinto di essere ritirate, con banconote di taglio più piccolo.

Il primo incontro, nel corso del quale sono stati definiti i dettagli della transazione, si è tenuto in un hotel situato nelle adiacenze della Camera dei Deputati, mentre la truffa si è concretizzata qualche tempo dopo in piazza del Popolo, dove è avvenuta la consegna del denaro: 20.000 euro in contanti.

Una volta realizzato di essere stati vittime di una truffa, i due si sono rivolti agli agenti del commissariato distaccato di Tivoli, diretto da Roberto Arneodo, che hanno subito iniziato ad investigare.

Non essendo riusciti a reperire immagini registrate degli incontri che permettessero di individuare la “banda” di truffatori, i poliziotti, con le descrizioni ricevute dai denuncianti, sono però riusciti ugualmente ad individuare il terzetto, che già in precedenza si era reso responsabile di una truffa identica.

È stato così possibile effettuare una individuazione fotografica, nel corso della quale le vittime hanno riconosciuto senza incertezze il finto parlamentare, il falso segretario e il terzo complice, tutti romani, con un’età compresa tra i 65 ed i 78 anni, che sono stati quindi denunciati per rispondere di truffa e sostituzione di persona. Denunciato anche l’uomo che aveva avuto il ruolo di mediatore, anche lui con precedenti.