Bilancio demografico Istat: fuga di giovani all’estero


Oltre mezzo milione di italiani emigrati negli ultimi 5 anni. Coldiretti: “Punta dell’iceberg di un fenomeno che coinvolge i giovani e spinge allo spopolamento”

Bilancio demografico Istat: oltre mezzo milione di italiani emigrati negli ultimi 5 anni e aumentano i giovani che fuggono all'estero

Al 31 dicembre 2016, secondo l’ultimo bilancio demografico Istat, risiedono in Italia 60.589.445 persone, di cui più di 5 milioni di cittadinanza straniera, pari all’8,3% dei residenti. Il saldo complessivo, secondo l’istituto di statistica, è negativo per 76.106 unità, determinato dalla flessione della popolazione di cittadinanza italiana (96.981 residenti in meno), mentre la popolazione straniera aumenta di 20.875 unità.

Il movimento naturale della popolazione ha registrato un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 142 mila unità. Il saldo naturale è positivo per i cittadini stranieri (quasi 63 mila unità), mentre per i residenti italiani è negativo per 204.675 unità. Continua anche il calo delle nascite in atto dal 2008: i nati sono meno di mezzo milione (473.438, -12 mila sul 2015), di cui più di 69 mila stranieri (14,7% del totale), anch’essi in diminuzione. I decessi sono oltre 615 mila, in linea con il trend di crescita degli anni precedenti dovuto all’invecchiamento della popolazione.

Se cala il numero dei residenti italiani, il movimento migratorio con l’estero fa registrare un saldo positivo di circa 144 mila unità, in lieve aumento rispetto all’anno precedente e a far crescere il dato sono soprattutto i giovani.

Oltre mezzo milione di italiani hanno lasciato il Belpaese negli ultimi cinque anni cancellandosi dalle rispettive anagrafi di residenza secondo quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati Istat sul bilancio demografico.

“I numeri registrati dall’anagrafe sono peraltro la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più ampio che – sottolinea la Coldiretti – e riguarda moltissimi giovani”. Il 34 per cento degli under 35 anni in Italia si dice disposto a cambiare nazione per trovare un impiego e un 22 per cento è convinto che il proprio futuro sarà all’estero, anche se una ridotta minoranza (14 per cento) ha già avuto esperienze lavorative in un’altra nazione secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè.

“In un Paese vecchio come l’Italia la prospettiva di abbandono evocata dai giovani italiani è una perdita di risorse insopportabile se si vuole tornare a crescere”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. “L’emigrazione dei giovani è una sconfitta per tutti, dal mondo scolastico a quello imprenditoriale, dalle famiglie alle Istituzioni” ha aggiunto.

“La scelta di partire per trovare nuove opportunità all’estero – spiega Coldiretti – è dovuta in buona parte alla difficoltà di trovare un’occupazione con l’invio in media di 14 curricula nell’ultimo anno ma con un 34 per cento che per rassegnazione e sfiducia non ha inviato alcuna domanda di assunzione o lavoro”.

“In questo scenario – continua la Coldiretti – l’agricoltura rappresenta una speranza e una risorsa per le nuove generazioni infatti cresce del 6% il numero di imprese agricole italiane condotte da under 35 che vedono nel cibo Made in Italy nuove e interessanti prospettive di futuro dai campi alla tavola, portando l’Italia al vertice in Europa per numero di aziende condotte da giovani. L’Italia con 55.121 imprese agricole italiane condotte da under 35 è al vertice in Europa nel numero di giovani in agricoltura”.