Presi i truffatori dei bancomat degli aeroporti


La Polizia di frontiera di Fiumicino ha arrestato due cittadini bulgari: rubavano i codici pin e quelli della banda magnetica alterando gli sportelli bancomat. Casi anche a Malpensa e Venezia

La Polizia di frontiera di Fiumicino ha arrestato due cittadini bulgari: rubavano i codici pin e quelli della banda magnetica alterando gli sportelli bancomat. Casi anche a Malpensa e Venezia

Hanno carpito migliaia di codici relativi a carte utilizzate dai turisti agli sportelli bancomat dell’aeroporto internazionale di Fiumicino; in particolare i due criminali informatici, arrestati questa mattina dagli agenti della Polizia di frontiera di Fiumicino (Roma), riuscivano a rubare sia il codice pin, digitato dall’ignara vittima, sia i codici presenti sulla banda magnetica inserita nello sportello.

Si tratta di due cittadini bulgari, entrambi con precedenti per reati analoghi, arrestati al termine di un’indagine, fatta di appostamenti e pedinamenti, che ha permesso agli investigatori di scoprire come gli stessi avevano sabotato anche bancomat dell’aeroporto di Malpensa e Venezia.

I malviventi avevano riprodotto fedelmente la parte metallica superiore del bancomat, inserendo una microtelecamera dotata di batterie al litio di lunga durata e uno skimmer, in grado di memorizzare i dati presenti sulla banda magnetica delle carte.

I bancomat “alterati” erano quelli ubicati nella zona arrivi, in modo da acquisire prevalentemente codici di carte in possesso a stranieri di passaggio, ai quali svuotare il conto corrente prima che si potessero accorgere degli ammanchi.

Dopo numerosi e prolungati appostamenti, gli investigatori hanno finalmente individuato i due uomini mentre ritiravano lo skimmer installato qualche giorno prima sul bancomat.

A quel punto gli agenti li hanno pedinati fino alla loro abitazione, all’interno della quale sono stati trovati centinaia di supporti informatici contenenti dati sensibili di migliaia di passeggeri.

Probabilmente l’intervento dei poliziotti è arrivato prima che i due criminali potessero utilizzare i dati in loro possesso, che avrebbero potuto fruttare diversi milioni di euro.