Clericus Cup a stelle e strisce: Martyrs domano Leoni d’Africa


La squadra del North American Martyrs batte ai rigori il Collegio Urbano e vince la Clericus Cup, il Mondiale della Chiesa. Gli americani alza al cielo la Coppa con il Saturno benedetta da Papa Francesco

La squadra del North American Martyrs batte ai rigori il Collegio Urbano e vince la Clericus Cup, il Mondiale della Chiesa. Gli americani alza al cielo la Coppa con il Saturno benedetta da Papa Francesco

Alleluja Martyrs! In Vaticano la Champions è dei Martyrs! Dopo cinque anni la Coppa con il Saturno torna al Collegio americano del nord. I NAM riescono infatti a domare i Leoni d’Africa, alla loro quinta finale consecutiva, scucendo dalla loro maglia biancogialla lo scudetto CSI, vincendo ai calci di rigore la finale della Clericus Cup 2018.

Il Cupolone si tinge così a stelle e strisce. Partita da incorniciare nonostante lo 0-0. È stato infatti un derby del Gianicolo spettacolare dall’inizio alla fine, ricco di emozioni, rovesciamenti di fronte e tante occasioni da gol, alcune clamorose. Per sbloccare la finale sono serviti però i tiri dal dischetto: quando il capitano dei Martyrs William Nyce – cui Papa Francesco aveva sussurrato mercoledì scorso “che tipo clericale che sei!” a margine dell’udienza in cui aveva benedetto la Coppa – ha gonfiato la rete è esplosa la festa USA.

Il capitano, venuto da Arlington in Virginia, al terzo anno nel Pontificio Collegio Americano del Nord è felicissimo. Dedica la vittoria al Santo Padre, esulta per la duplice grande emozione di questi ultimi giorni: l’assist del Pontefice ed il gol di questa mattina.

Clima infuocato sugli spalti, con i cori e i colori delle due tifoserie, una accanto all’altra in fraternità. Come sul Gianicolo, dove i collegi sono confinanti: a sinistra quello americano, a destra quello di Propaganda Fide. A bordo campo, il consulente ecclesiastico nazionale del Csi, don Alessio Albertini, il presidente del Csi, Vittorio Bosio e la voce di Carlo Nesti, storico telecronista Rai, a raccontare la finale in diretta per Radio Vaticana. Partita subito vivace.

Let’s go Martyrs!“, cantano sugli spalti i tifosi statunitensi, che ci credono. Ma nei sessanta minuti intensi, senza un attimo di calma, si va ai rigori. Per i NAM segnano Floersch, Hokamp, Frei e Nyce, mentre è ininfluente il palo colpito da Goldhammer. Per i Leoni d’Africa in gol Mbah e Badji, fatali invece gli errori dal dischetto del capocannoniere del torneo Kayiwa e Tibanyendera. Dopo il penalty di Nyce esplode la festa americana. Ecco il classico “We are the champions” cantato dai tifosi dei SuperNam dopo il tradizionale terzo tempo di preghiera, ricco di abbracci e complimenti reciproci tra amici e vicini di casa. Significativo come sia il rettore, oggi sconfitto, Mons. Vincenzo Viva a intonare “Salve Regina”, con il latino capace immediatamente di riaffratellare i seminaristi avversari per un’ora e mezza soltanto. Quindi ecco la Coppa con il nome dei Martyrs inciso passare dalla mani di don Alessio Albertini a quelle del rettore del PNAC (Pontificial North American College) Peter. C. Harman.

Le voci dei protagonisti

“È stata una vittoria bellissima, dopo una partita molto combattuta. Faccio i complimenti ai ragazzi del Collegio Urbano. Sono felicissimo”, dice William Nyce, il capitano coraggioso, che ha mantenuto la giusta freddezza nel segnare il rigore decisivo. Può finalmente alzare la Coppa dopo tre anni con la maglia dei Martyrs.

Felicissimo anche Paul Floersch, dal Nebraska, top scorer dei NAM e tra i migliori in campo oggi: “La nostra forza è stata la fraternità, preghiamo sempre prima e dopo ogni partita. Con questo torneo siamo diventati un grande gruppo”.Delusione sui volti degli ex campioni in carica. “Sono felice per il premio di miglior cannoniere – dice Kayiwa – ma triste per aver perso una coppa che sognavamo tanto. Ma faccio i complimenti ai nostri vicini, che hanno giocato bene, e sono contento per loro”. “Abbiamo fatto il possibile per vincere, giocando sempre con spirito vincente. Ma il calcio è così, non abbiamo meritato di perdere. I rigori sono una lotteria – dice il congolese mister Mukendi – Non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi, che ringrazio”.

L’allenatore dell’Urbano va a complimentarsi con quello dei NAM. Mister Olson si gode la vittoria e anche il premio di miglior allenatore, visto che ha riportato in Paradiso i North American Martyrs dopo quattro anni bui. “Dedico la vittoria a tutti i cristiani perseguitati nel mondo e a tutti i nostri ragazzi che verranno ordinati nei prossimi mesi. Questo è il nostro vero traguardo. La nostra forza? Pazienza, gruppo e psicologia – dice Olson, prima di tornare negli spogliatoi e prepararsi per la festa –. Oggi in collegio grigliata all’americana, con cheeseburger e birra per tutti”.

Il tabellino della finale

North American Martyrs – Collegio Urbano 4-2 dcr (0-0)

North American Martyrs (4-4-2): Cieslak; O’Connor, Wratkowski, Auer, Klein; Nyce, Frei, Pince, Hoye (Goldhammer); Floersch, Poje.
Allenatore: Drew Olson.
A disp.: Gallagher, Hannegan, Cwik, Rankin, Busse, Hokamp, Bruce.

Collegio Urbano(3-5-2): Umanah; Tibanyendera, Dinis, Youkoune Koshy; Ndlovu Sifiso, Badji, Nabil (Mbah), Adam Alhajis (Pacheco), Ssekate; Kayiwa, Biata.
Allenatore: Mukendi.
A disp.: Kougang, Dos Reis Da Silva, Arakkal, Yasin, Yai, Adugba.

I PREMI DEL TORNEO

Come tradizione oltre ad un riconoscimento a ciascuna delle 16 formazioni iscritte, verranno assegnati alcuni premi individuali. Premiati al termine della finale il miglior tecnico, il miglior portiere, il miglior giocatore e il miglior realizzatore.

Il miglior allenatore sarà il reverendo Drew Olson, che dopo quattro anni bui per i colori “stars and stripes” ha saputo condurre i suoi colleghi calciatori fino all’atto finale.  Il cannoniere del torneo è l’ugandese Robert Kayiwa, bomber dell’Urbano con 6 reti all’attivo fino alla semifinale.

Tra i portieri il riconoscimento premia l’ottima stagione del pararigori del Sedes Sapientiae, il tanzaniano Gerald Kabomo, autore di grandi interventi nel corso del campionato. Come MVP del torneo l’attaccante celeste del Mater Ecclesiae, il nigeriano Peter Saater Akire, capace di giocate di grande qualità, impreziosite da gol di pregevole fattura, e da grandi spunti anche fuori dal campo. La sua maglia celeste fatta autografare mercoledì scorso in udienza da Papa Francesco ne è un esempio.

 I GIRONI DELLA CLERICUS CUP 2018

Le 16 squadre del campionato 2018 “dove ogni maglia ha un’anima” hanno giocato suddivise in quattro gironi con in neretto le quattro teste di serie del mondiale pontificio.

Girone A: Gregoriana, Mater Ecclesiae, Collegio Messicano, Collegio Damasceno

Girone B: Pontificio Collegio Urbano, Pio Latinoamericano, Altomonte, Martyrs

Girone C: Sedes Sapientiae, Collegio San Pietro Apostolo, Omi e Collegio Spagnolo,

Girone D: Redemptoris Mater, Amici della Chape, San Guanella ed amici, e Anselmiano-Vaticano

LA CLERICUS CUP SUL WEB E SUI SOCIAL NETWORK

La Clericus Cup ha un proprio sito web dedicato all’indirizzo www.clericuscup.it. Video, fotografie, rassegna stampa, regolamento di gioco, classifiche, calendari e tutte le news dai campi del campionato di calcio clericale: un portale al servizio degli addetti ai lavori e dei semplici appassionati. La Clericus Cup è ancora più “social” attraverso l’hashtag #ClericusCup: news, contenuti, immagini, video e interviste su Facebook, Twitter, YouTube, e Flickr in diretta per i vari momenti internazionali del Torneo, in costante contatto anche con l’universo di appassionati, followers o semplici curiosi.

ALBO D’ORO

2007 Redemptoris Mater

2008 Mater Ecclesiae

2009 Redemptoris Mater

2010 Redemptoris Mater

2011 Gregoriana

2012 North American Martyrs

2013 North American Martyrs

2014 Pontificio Collegio Urbano

2015 Pontificio Collegio Urbano

2016 Mater Ecclesiae

2017 Pontificio Collegio Urbano