Ventimiglia, arrestato “passeur”: nell’auto 11 migranti


La Polizia di Frontiera ha arrestato un cittadino rumeno di 30 anni: i migranti avevano dovuto pagare 150 euro per attraversare il confine stipati in condizioni disumane

La Polizia di Frontiera ha arrestato un passeur, un cittadino rumeno di 30 anni, a Ventimiglia: nell'auto fermata 11 migranti che avevano dovuto pagare 150 euro per attraversare il confine stipati in condizioni disumane

Un trafficante di esseri umani è stato arrestato dalla Polizia di Frontiera a Ventimiglia: nell’auto, una Renault Espace con targa francese, erano stipati 11 migranti.

Una volta aperto il veicolo, notato dagli agenti poiché in piena notte procedeva a velcità sostenuta in prossimità della dogana, nascosti tra i sedili ed il vano bagagli sono statiscoperti 11 migranti, stipati in condizioni disumane, tanto da impedire loro anche di respirare. Gli stranieri (due tunisini, due senegalesi, due algerini, un pakistano, un cittadino del Bangladesh, un egiziano, un somalo ed un siriano) sono stati portati all’Ufficio di piazza Libertà e sottoposti ai controlli di routine. Agli agenti hanno dichiarato di aver dovuto versare tra i 150 e 160 euro ciascuno per attraversare il confine con la Francia.

Il passeur, un cittadino rumeno di 30 anni, è una “vecchia conoscenza” della Polizia: già lo scorso marzo era stato fermato a Ventimiglia mentre trasportava, nascosti in un cassone, numerosi migranti tra cui donne e minori stipati in condizioni disumane. Nell’occasione il passeur non fu arrestato, poiché non si riuscì a dimostrare l’intenzionedi oltrepassare il confine.

Stavolta però i poliziotti del Settore Polizia di Frontiera e del Commissariato di Sanremo, hanno fatto scattare le manette ai polsi del passeur, che ora dovrà rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dal trattamento disumano. Per lui si sono aperte le porte del carcere di Imperia.

L’arresto arriva a soli 5 giorni da quello di un francese fermato alla barriera autostradale con a bordo 4 stranieri stipati nel bagagliaio. L’operazione rientra in un ampio programma di prevenzione e repressione, debitamente messo a punto, a livello provinciale, dal Questore di Imperia, Cesare Capocasa.