Nuovo studio UNICEF sull’allattamento: nel mondo circa 7,6 milioni di bambini ogni anno non vengono allattati
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Secondo un nuovo studio dell’UNICEF diffuso oggi, il numero di bambini che non vengono allattati resta ancora alto, in particolare nei Paesi più ricchi. Nel mondo sono circa 7,6 milioni i bambini che ogni anno non vengono allattati. Lo studio mostra che, anche se il latte materno salva vite, protegge i bambini e le madri da malattie letali e contribuisce a raggiungere un QI più alto e risultati scolastici migliori, circa il 21% dei bambini nei Paesi ad alto reddito non sono mai stati allattati. Nei Paesi a basso e medio reddito questo tasso è del 4%.
Lo studio mostra che i bambini hanno probabilità maggiori di essere allattati almeno una volta nei Paesi a basso e medio reddito, come Bhutan (99%), Madagascar (99%) e Perù (99%), rispetto a quelli nati in Irlanda (55%), Stati Uniti (74%) o Spagna (77%). In Italia questa percentuale è dell’86%, in Germania dell’82%, nel Regno Unito 81% e in Spagna 77%, superate dai paesi del Nord Europa, come Finlandia (92%), Norvegia (95%) e Svezia (98%). Solo negli Stati Uniti vive quasi oltre un terzo dei 2,6 milioni di bambini dei Paesi ad alto reddito che non sono mai stati allattati.
“L’allattamento è il miglior regalo che una madre, ricca o povera, possa fare al suo bambino e a se stessa”, ha dichiarato Shahida Azfar, Vicedirettore generale ad interim dell’UNICEF. “Celebrando la Festa della Mamma, dobbiamo dare a tutte le madri del mondo il supporto di cui hanno bisogno per allattare”.
Tuttavia, i dati mostrano che nei Paesi a basso e medio reddito, le disparità di ricchezza influenzano il periodo in cui una madre continuerà ad allattare il bambino. I bambini delle famiglie più povere hanno tassi di allattamento fino a 2 anni superiori di circa 1,5 volte ai tassi delle famiglie più ricche. Le disparità sono più diffuse in Africa occidentale e centrale e in America Latina e nei Caraibi, dove i bambini delle famiglie più povere hanno tassi di allattamento a 2 anni circa doppi rispetto a quelli delle famiglie più ricche.
“Sappiamo che è meno probabile che le madri ricche nei Paesi poveri allattino, ma, in qualche modo paradossalmente, i segnali che vediamo indicano che nei Paesi ricchi sono i poveri ad avere meno probabilità di allattare”, ha continuato Shahida Azfar.
“Queste disparità nell’allattamento rispetto ai livelli di reddito indicano che i Paesi, a prescindere dal livello di ricchezza, non stanno informando e rendendo ogni madre in grado di poter allattare i suoi bambini”.
I fattori che conducono a tassi di allattamento più alti variano. Paesi come l’India e il Vietnam hanno messo in atto politiche forti per proteggere e promuovere l’allattamento. Altri Paesi, come il Turkmenistan, hanno tassi molto alti di madri che partoriscono in ospedali amici dei bambini. Quasi tutte le madri in Nuova Zelanda e Sri Lanka partoriscono in strutture amiche dei bambini. Inoltre, i contesti politici e culturali, che comprendono il supporto dei padri, delle famiglie, degli impiegati e delle comunità, giocano un ruolo decisivo.
Attraverso la sua campagna globale, Every Child ALIVE, – in Italia, “Ogni bambino è VITA” – che ha l’obiettivo di chiedere soluzioni per tutti i neonati del mondo, l’UNICEF chiede ai governi, al settore privato e alla società civile di:
- Incrementare i fondi e la sensibilizzazione per far aumentare i tassi di allattamento dalla nascita fino a due anni;
- Attuare quadri legislativi forti per regolare la vendita di latte artificiale e altri sostituti del latte materno, come biberon o tettarelle;
- Garantire congedi familiari retribuiti e attuare politiche di allattamento sui posti di lavoro, comprese le pause per l’allattamento;
- Implementare i “10 passi per l’allattamento” nelle strutture per la maternità e garantire latte materno ai neonati malati;
- Garantire che tutte le madri ricevano consulenze di qualità per l’allattamento presso le strutture sanitarie e nella prima settimana dopo il parto;
- Rafforzare i legami tra le strutture sanitarie e le comunità, così che le madri ricevano supporto continuativo per l’allattamento;
- Migliorare i sistemi di monitoraggio per tracciare i miglioramenti delle politiche, dei programmi e delle pratiche per l’allattamento.
Per celebrare la Festa della mamma (il prossimo 13 maggio), l’UNICEF Italia ha lanciato la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Ogni bambino è VITA” a sostegno di progetti prenatali e postnatali in 10 Paesi – Bangladesh, Etiopia, Guinea Bissau, India, Indonesia, Malawi, Mali, Nigeria, Pakistan e Tanzania – dove la povertà estrema causa gravi carenze nelle infrastrutture mediche e la mortalità per cause neonatali è tra le più alte al mondo.