Fulgore e fragilità di Veronica Smirnoff alla galleria Crespi


A Milano dal 17 maggio al 20 luglio la terza personale in Italia dell’artista inglese di origine russa

La galleria Riccardo Crespi presenta Tales of Bright and Brittle (Racconti di Fulgore e Fragilità), la terza personale in Italia dell’artista inglese di origine russa Veronica Smirnoff. Le opere in mostra dal 17 maggio al 20 luglio

La galleria Riccardo Crespi presenta Tales of Bright and Brittle (Racconti di Fulgore e Fragilità), la terza personale in Italia dell’artista inglese di origine russa Veronica Smirnoff.

Le opere in mostra dal 17 maggio al 20 luglio costituiscono un corpus quasi completamente unitario, concepito e dipinto tra il 2017 e il 2018 dall’artista che approfondisce varie intuizioni tra fantasia e storia, folclore e immaginazione. Veronica Smirnoff trae ispirazione dalle sue esperienze di luoghi, dal suo amore per libri e racconti, nel rispetto di storia, miti ed epiche comuni.

La tempera all’uovo su tavola gessata, una delle tecniche più antiche e minuziose, è strumentale al procedimento in cui l’artista combina la tecnica dell’icona con la miniatura, la tradizione asiatica con l’arte popolare, nonché con spunti e simboli da altre fonti, per aggiungere significato e validità ai suoi soggetti. Impadronendosi di diversi linguaggi pittorici attraverso giustapposizione irrazionale e pura intuizione, fa intuire l’implacabile conflitto tra figurazione e astrazione, un equilibrio sottile e costantemente re-immaginato tra allegoria e appropriazione.

Nelle parole dell’artista: “La magia dell’audacia di raccontare quel che sempre accade nello spazio mentale è la prova dell’immaginazione che permette di muoverci liberamente nel regno della fantasia, riluttanti a mettere in discussione la mancanza di logica tra le cose incomprensibili che prima o poi trovano un senso e ci insegnano qualcosa sul mondo reale”.

Gli spunti tematici sono molteplici e inestinguibili: in Scarlet and Seraphim l’esplicito riferimento a L’isola dei morti di Böcklin si allenta in uno spazio più luminoso, suggerendo la possibilità di esplorare ancora pittura e vita – che qui mostrano un destino comune in cui pensieri ed immagini sono soggetti ad un eterno ritorno. Non mancano neppure i cenni al mondo contemporaneo, nella sua bellezza e fragilità: Echelon mostra un gruppo di persone incolonnate, forse migranti – ma più semplicemente esseri umani – in cammino verso ignoti territori, in cui ognuno porta storia e sensibilità proprie: ciò che rende unico il nostro viaggio, racchiuso in una memoria collettiva, mai priva dell’antico istinto di meraviglia, sicurezza e speranza.

La mostra di Veronica Smirnoff sarà accompagnata da un libro edito da Gli Ori, Pistoia.