A Torino una mostra ricorda i poliziotti vittime del terrorismo


La mostra “Siamo la nostra memoria” fino al 31 maggio ricorda anche il 40° anniversario della morte di quattro poliziotti della questura di Torino uccisi dal terrorismo negli Anni di Piombo

A Torino la mostra “Siamo la nostra memoria” fino al 31 maggio ricorda i poliziotti vittime del terrorismo negli Anni di Piombo

Fino al 31 maggio la questura di Torino ospita la mostra “Siamo la nostra memoria”, dedicata ai poliziotti vittime del terrorismo, per fare conoscere alle nuove generazioni gli avvenimenti che hanno segnato l’Italia degli anni ’70.

“Oggi noi possiamo godere della nostra vittoria perché qualcuno prima di noi ha saputo scegliere da che parte stare. Ricordare i nostri caduti non è solo un tributo al loro sacrificio, però non dobbiamo solo affidarci ad un ricordo meccanico, dobbiamo avere cura della memoria da tramandare alle nuove generazioni” ha detto il Capo della Polizia Franco Gabrielli nel corso dell’inaugurazione.

L’esposizione, visitabile fino al 31 maggio, si trova all’interno della questura di Torino, ed è organizzata in collaborazione con Legal@rte, associazione di volontariato, cultura e legalità per il sociale. L’obiettivo è quello di celebrare il 40° anniversario della morte di quattro poliziotti della questura di Torino vittime del terrorismo e di far conoscere alle nuove generazioni i tragici avvenimenti che hanno segnato l’Italia degli Anni di Piombo. I poliziotti caduti erano le guardie Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu, il maresciallo Rosario Berardi ed il brigadiere Giuseppe Ciotta.

Il capo della Polizia, dopo aver incontrato i familiari delle vittime del terrorismo, ha deposto una corona d’allora al cippo dei caduti della Polizia di Stato e quindi ha inaugurato la mostra. Alla cerimonia erano presenti il direttore degli Affari generali della Polizia di Stato Filippo Dispenza, il questore Francesco Messina e le principali autorità civili, militari e religiose della città.

La mostra, costituita da sette opere e curata da Roberta Di Chiara, sovrintende capo tecnico della Polizia di Stato e presidente dell’Associazione Legal@rte, è nata dalla volontà di un gruppo di appartenenti alla Polizia di Stato con lo scopo di continuare a diffondere i principi di legalità anche al di fuori del contesto istituzionale, facendo leva su nuovi linguaggi.