Consiglio dei Ministri approva il Def: resta il nodo Iva


Coldiretti: “Va scongiurato l’aumento, sarebbe un duro colpo per la spesa delle famiglie italiane”

Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi il Def, il Documento di economia e finanza 2018, e al termine il Presidente del Consiglio Gentiloni e i Ministri Padon e Calenda hanno tenuto una conferenza stampa.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi il Def, il Documento di economia e finanza 2018, e al termine il Presidente del Consiglio Gentiloni e i Ministri Padon e Calenda hanno tenuto una conferenza stampa.

“Fotografiamo con questo Def risultati molto rilevanti. Il prossimo governo prosegua il cammino che abbiamo intrapreso. È indispensabile così come è necessario che a una buona economia corrisponda una buona società” ha sottolineato il premier Gentiloni.

Il Ministro dell’Economia Padoan ha spiegato che “la previsione di crescita del Pil “nel 2019 e’ 1,4 e di 1,3 nel 2020. I dati sulla crescita sono incoraggianti. Noi prendiamo un atteggiamento prudente sulla valutazione quantitativa ma e’ mia personale convinzione che la crescita italiana sia ben superiore ai dati che osserviamo”.

Coldiretti: scongiurare aumento IVA

In riferimento al Consiglio dei Ministri che ha varato il Def con il quadro tendenziale a legislazione vigente che incorpora l’aumento dell’Iva e delle accise Coldiretti afferma che “il pericolo dell’aumento dell’Iva riguarda anche beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie”.

“Va scongiurato un aumento Iva che sarebbe un duro colpo per la spesa delle famiglie italiane in alimenti e bevande che nel 2017, dopo cinque anni di valori negativi, ha invertito la tendenza e ha fatto segnare un balzo record del 3,2%, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. La spesa alimentare – conclude la Coldiretti – è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi ed è quindi un elemento importante per la ripresa dell’economia”.

Codacons: “Urgente bloccare clausole di salvaguardia”

Un eventuale incremento delle aliquote Iva a partire dal 2019 produrrebbe una stangata per gli italiani pari a +791 euro annui a famiglia solo di costi diretti e una ecatombe per i consumi, che crollerebbero per un valore complessivo pari a 25 miliardi di euro. Lo afferma il Codacons, commentando le dichiarazioni del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sulle clausole di salvaguardia inserite nel DEF.

“Se attuati, gli incrementi Iva previsti dalla Legge di bilancio si concretizzeranno in un massacro per le tasche delle famiglie – spiega il presidente Carlo Rienzi – Solo per i costi diretti legali alle maggiori aliquote l’aggravio di spesa si attesterà mediamente sui 791 euro a nucleo familiare, cui vanno aggiunti gli effetti indiretti legati al rincaro dei prezzi al dettaglio, che potrebbero portare la stangata totale a sfiorare i +1000 euro a famiglia su base annua”.

“E’ più che mai urgente bloccare le clausole di salvaguardia perché queste avrebbero effetti depressivi sui consumi fino al -0,7% e un impatto negativo sul Pil – prosegue Rienzi – L’esperienza degli ultimi anni ha dimostrato come l’incremento delle aliquote Iva non ha prodotto i risultati sperati, perché le famiglie hanno reagito all’aumento dei prezzi al dettaglio riducendo i consumi, con conseguenze drastiche per il commercio e l’economia del paese”.

Fedeli: “Si prosegua su questa strada”

“Il Def approvato oggi in Consiglio dei ministri conferma che le politiche attuate in questi anni andavano nella giusta direzione. Se si darà loro continuità, ulteriori risultati positivi saranno possibili”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il Documento di Economia e Finanza.

“La serietà dimostrata sui conti pubblici, l’impegno nel realizzare misure di sostegno alla crescita e quello teso ad assicurare la credibilità del nostro Paese in ambito internazionale – prosegue la Ministra Fedeli – hanno permesso di affrontare e superare una difficile crisi economica e di registrare oggi anche dei dati significativi, non ultimo il calo di un punto percentuale del debito rispetto al Pil. È da sottolineare, inoltre, l’investimento per noi prioritario su scuola, università e ricerca. Investimento fondamentale per costruire una società e un’economia della conoscenza”.

Conclude la Ministra Fedeli: “Quanto fatto però non basta, se guardiamo ai dati relativi alle diseguaglianze presenti nel nostro Paese. L’Italia deve proseguire sulla strada imboccata in questi anni, continuare ad investire sull’intera filiera del sapere e rafforzare le politiche utili a tradurre i segnali positivi registrati sul piano economico e finanziario in misure concrete a beneficio delle fasce più deboli della popolazione. Da questo punto di vista, l’importante novità introdotta dal Governo con il Reddito di inclusione dovrà essere sostenuta e ulteriormente rafforzata. Così come non andrà abbandonata l’innovazione introdotta nel Def, cioè l’allegato riguardante il rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes), che dimostra la volontà e l’impegno a far camminare parallelamente il percorso della stabilità dei conti con quello, necessario, utile a perseguire politiche di inclusione sociale e di lotta alle diseguaglianze”.