Orso morto nel Parco d’Abruzzo: “Individuare i responsabili”


Lo chiede il Movimento animalista a Carabinieri forestali e magistratura dopo la morte di un orso durante un tentativo di cattura

Associazioni animaliste in campo dopo la morte di un orso nel Parco d'Abruzzo, tra Lecce dei Marsi e Villavallelonga, durante un tentativo di cattura.

Associazioni animaliste in campo dopo la morte di un orso nel Parco d’Abruzzo, tra Lecce dei Marsi e Villavallelonga, durante un tentativo di cattura.

“Ci auguriamo che i carabinieri forestali e la magistratura facciano presto chiarezza sul caso dell’orso che ha perduto la vita tra Lecce dei Marsi e Villavallelonga. Secondo le prime ipotesi di stampa, vi sono inquietanti somiglianze con l’uccisione dell’orsa Daniza, in Trentino, nel settembre del 2014. Anche in questo caso, la morte dell’animale, uno degli esemplari cosiddetti ‘confidenti’, potrebbe esser stata causata da una dose eccessiva di anestetico” si legge in una nota delMovimento animalista.

“Resta il fatto che abbiamo perso un altro orso marsicano, una sottospecie ridotta al limite dell’estinzione (si stima che ce ne siano appena una cinquantina) dal bracconaggio e dall’antropizzazione del suo territorio. Per questo non possono esserci esitazioni nel difendere quest’inestimabile patrimonio di tutti, né perdonismi quando si tratta di individuare precise responsabilità” scrivono in una nota i responsabili provinciali del Movimento animalista: Guido Mammarella (Pescara), Luigi Provvisiero (Teramo) Paola Stollavagli (Chieti) e Michele Taddei (L’Aquila).

Come si legge sul sito del Parco d’Abruzzo l’orso bruno marsicano è l’animale simbolo di queste terre, una sottospecie differenziata geneticamente dagli orsi delle Alpi e dunque rappresenta un endemismo esclusivo dell’Italia centrale. Grazie ai monitoraggi genetici si è potuta stimare una popolazione di circa 50 esemplari di orso marsicano con un intervallo tra 45-69 nel territorio del Parco e zone limitrofe.

“La cattura – si legge in una nota del Parco – rientra nell’ambito delle attività programmate e regolarmente autorizzate dal Ministero dell’Ambiente previo parere dell’ISPRA per il controllo degli orsi confidenti/problematici. Nello specifico è stato predisposto un sito di cattura nel Comune di Lecce nei Marsi allestito con Tube Trap messa a disposizione dai Carabinieri Forestali. Il sito è stato allestito dal mese di febbraio e controllato quotidianamente tramite videosorveglianza e controllo visivo diretto dal personale del Parco. Quando la squadra di cattura, sempre reperibile, è stata allertata dal segnale telefonico di allarme collegato alla tube trap e si è recata immediatamente sul sito verificando la presenza di un orso in trappola”.

“Seguendo il Protocollo di cattura meccanica e anestesiologica di orsi bruni marsicani in natura e in cattività ampiamente collaudato con un’intensa attività di cattura a partire dagli anni ’90, la squadra ha effettuato tutte le procedure necessarie ad anestetizzare l’animale e a metterlo in sicurezza. Già nella prima fase dell’operazione l’animale ha manifestato problemi respiratori che, nonostante le tempestive manovre di rianimazione attuabili in campo, hanno portato al decesso dell’animale nel giro di poco tempo” spiega ancora il Parco.

“Si tratta di un giovane maschio che in precedenza non era mai stato marcato né radiocollarato. La carcassa è stata trasportata presso il Centro dell’Ente a Pescasseroli in attesa di essere trasferita all’IZS per l’accertamento delle cause di morte” afferma il Presidente del Parco Antonio Carrara.

“È la prima volta che ci troviamo di fronte ad una emergenza anestesiologica in occasione di una cattura. Per quanto il Protocollo utilizzato riduca al minimo i rischi per l’orso, questi ultimi non si possono in ogni caso escludere totalmente. Confermo la piena fiducia nello staff del Parco e mi auguro che l’analisi necroscopica possa fare piena luce sulle cause di morte” conclude.