Marocco, randagi massacrati per i Mondiali: “Stop alla strage”


Lo chiede il Movimento animalista aderendo a una petizione online a re Mohammed VI

Fermare la strage dei randagi nelle città del Marocco. Lo chiede a re Mohammed VI una petizione online cui annuncia l’adesione il Movimento animalista

Fermare la strage dei randagi nelle città del Marocco. Lo chiede a re Mohammed VI una petizione online cui annuncia l’adesione il Movimento animalista presieduto dall’on. Michela Vittoria Brambilla. La petizione è stata lanciata dopo il massacro di decine di randagi prima del passaggio di una delegazione della Fifa che dovrà valutare un’eventuale candidatura del Marocco ad ospitare i Mondiali di calcio 2026

“Purtroppo – spiega la responsabile organizzativa del Movimento, Simona Bazzoni – non è la prima volta che l’idea di far “piazza pulita” dei cani randagi si fa strada tra le autorità di Paesi o territori candidati ad ospitare competizioni sportive internazionali. Ne sanno qualcosa l’Ucraina e la Polonia per gli europei di calcio del 2012, la Russia per i mondiali di quest’anno ed ora il Marocco candidato per quelli del 2026”.

“Del resto, senza uscire dai confini del nostro Paese, anche gli avvelenamenti di massa in Sicilia sono stati messi in relazione con il passaggio del Giro d’Italia, che farà tre tappe sull’isola. Quella di risolvere il problema dei randagi con bocconi avvelenati o pallottole – sottolinea Bazzoni – non è soltanto un’assurda e crudele illusione, che costa la vita a migliaia di animali innocenti, ma un tentativo inaccettabile di sporcare col sangue i valori positivi dello sport”.

“Perciò – conclude -il Movimento animalista aderisce alla petizione online sulla piattaforma change.org indirizzata al re del Marocco perché si ponga fine alla strage dei randagi a Taghazout, Agadir e in altre città del Paese”.