Conto corrente per cani e gatti, interviene il Movimento animalista


La presidente Michela Vittoria Brambilla: “Ottima iniziativa, ma bisogna pensare anche ai proprietari meno abbienti”

Movimento animalista soddisfatto per l’idea di una banca che consente l’apertura di un conto corrente con il nome del cane o del gatto, oltre a quello del proprietario

“L’idea di consentire l’apertura di un conto corrente con il nome del cane o del gatto, oltre a quello del proprietario, non è solo un’ottima iniziativa di marketing, ma dà il giusto rilievo, anche sotto il profilo economico, ad un fenomeno di grande portata sociale: quello della convivenza con animali domestici, per i quali chi può spende anche somme importanti”. Lo scrive in una nota l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista.

“Il mio plauso all’istituto bancario che ha creato un prodotto come il conto corrente per cani e gatti che prevede anche un’assicurazione e convenzioni con cliniche veterinarie e negozi specializzati” aggiunge l’ex ministro che però richiama l’attenzione sugli eccessivi oneri che oggi deve sopportare chi convive con un animale d’affezione.

“Penso – sostiene l’ex ministro – che l’instaurazione di un rapporto affettivo con un animale domestico debba essere un’opportunità per tutti, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, per i molti anziani soli, ad esempio. Occorre quindi cambiare radicalmente una politica fiscale ed economica che si ostina a considerare i pets, indipendentemente dalla condizione dei loro proprietari, dei beni di lusso, con un posto nel redditometro, l’aliquota Iva massima per alimenti e spese veterinarie, i medicinali ad uso animale che arrivano a costare, a parità di molecola, fino a dieci volte quelli per uso umano”.

“Spero che il nuovo Parlamento, quando saranno formate le commissioni, esamini presto la mia proposta di legge per un servizio veterinario agevolato destinato ai proprietari meno abbienti. Sarebbe un primo passo significativo nella giusta direzione” conclude Brambilla.